venerdì 30 luglio 2010

Intervista di Enzo Biagi a Osho




ENZO BIAGI: Come prima cosa vorrei chiederti qual è il tuo insegnamento.

OSHO: Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non do nessuna filosofia della vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. Ho un approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. E il mio approccio inizia con una deprogrammazione. Per ciò che mi riguarda questa è la parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un processo di de-programmazione. Ogni essere umano viene programmato dalla nascita a essere cristiano, hindu, ebreo, musulmano. Il bambino nasce innocente, ma immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi tutta la vita. In questo modo si vive una vita fasulla; non è autentica, non è onesta perché non ti appartiene. Non hai scoperto tu le cose che tenti di vivere... ecco perché, come prima cosa, aiuto la gente a liberarsi da tutti i suoi condizionamenti. Chi viene da me, anche se è cristiano, non lo sarà più; anche se è un hindu, non lo sarà più; anche se è musulmano, non lo sarà più. Io mi limito a ridare a ciascuno la propria innocenza, la propria umanità, la propria purezza, la propria individualità.

Il mio lavoro tende essenzialmente a distruggere i condizionamenti di quanti vengono da me. Ed è un lavoro semplicissimo, perché nessuno di quei condizionamenti ha basi logiche, nessuno si fonda sull'intelligenza. Sono tutte superstizioni, sorrette da impalcature logiche, ma quella logica è falsa. Non esiste nulla di autentico. Ad esempio, tutte le religioni si fondano sulla menzogna più grande che esista al mondo: Dio. Nessuna religione è riuscita a dimostrare in maniera logica e scientifica la sua esistenza; tuttavia, tutte continuano a inculcare in ogni bambino l'idea di Dio. E' semplicissimo eliminarla: si deve solo far vedere a chi ti sta di fronte che si tratta di un'idea imposta. La tua intelligenza non l'ha mai accettata. Viceversa si tratta di una corruzione della tua innocenza da parte di genitori, insegnanti, preti, che con la logica ti hanno plagiato. Tutte le religioni affermano che Dio è necessario, altrimenti chi avrebbe creato l'esistenza? C'è l'esistenza, quindi ci deve essere un creatore. Senza un creatore, come può esistere la creazione? Ma poi non vanno oltre. Una persona intelligente andrebbe oltre e chiederebbe: "Ma in questo caso, chi ha creato Dio?" Se Dio esiste senza che esista un creatore, dove va a finire la vostra logica? L'esistenza ha bisogno di un creatore, ma il creatore no? Non è logico. Questo non è altro che un'ingannevole manipolazione dell'innocenza umana; un bambino non è in grado di mettersi a discutere. Si limita ad accettarla come un dato di fatto.

Mi ricordo un aneddoto molto bello. All'università di Parigi insegnava un professore di filosofia un po' eccentrico, cosa non rara. Era preside della facoltà ed era sua abitudine fare affermazioni assurde, finché un giorno superò ogni limite. Iniziò la lezione dicendo: "lo sono l'uomo più importante del mondo intero". Era troppo! Uno studente si alzò e disse: "Sei un grande filosofo, un logico eccezionale, per cui devi dimostrare logicamente ciò che hai detto". Il professore non solo era pronto, ma ne fu felice. Srotolò un planisfero e chiese: "Qual è la nazione più grande del mondo?" Tutti, ovviamente, risposero: "La Francia!" il professore rise, senza che gli studenti ne capissero il motivo. Quindi preseguì, chiedendo: "E in Francia qual è la città più sacra, la più importante?" In coro risposero: "Parigi. E' la più bella!" Di nuovo rise. Gli studenti si sentirono a disagio. Probabilmente stava guidandoli verso conclusioni logiche a loro sconosciute, che ancora non vedevano. La domanda successiva fu: "E qual'è il luogo più importante nella città più bella del mondo?" "L'università ovviamente, il tempio della saggezza", fu la risposta. Di nuovo il professore rise e chiese: "E quale facoltà è la più importante nell'università?" Gli studenti si trovarono in trappola. Riconobbero che aveva costruito un'argomentazione artificiale. Sembrava logica senza esserlo... a quel punto dovettero dire: "La nostra facoltà naturalmente". La risata finale fu fragorosa: "Ora capite perché ho detto che sono la persona più importante del mondo? Io sono il preside di questa facoltà". Tutti gli argomenti riguardanti Dio, il paradiso, l'infemo, seguono la stessa linea. Il mio lavoro tende a distruggere la falsa struttura della logica, a quel punto le vostre fondamenta iniziano a sgretolarsi, scompaiono le vostre mitologie, lasciandovi uno spazio incontaminato, da cui sorge la vostra individualità. A quel punto non sei più parte di una folla.

Il mio lavoro fondamentale è questo: renderti un individuo, non un semplice ingranaggio del sistema, non una particella della massa. Voglio darti un'integrità, una libertà dell'anima, in modo tale che tu non sia più vittima di alcuna schiavitù, detta cristianesimo, induismo, ebraismo: per la prima volta sarai semplicemente te stesso. A quel punto entrerà in gioco la tua ricerca della verità, la tua indagine nella verità. E ricorda, tutte le risposte che ti sono state date da altri non potranno mai salvarti. Solo la tua risposta, quella che troverai con le tue mani, con la tua ricerca, potrà liberarti dall'ignoranza, dall'infelicità, dall'angoscia. Io non ho insegnamenti. Offro solo espedienti, stratagemmi. Non sono un insegnante, sono un Maestro. Gli insegnanti offrono insegnamenti, i Maestri possiedono espedienti, stratagemmi, metodologie per trasformare la gente.

BIAGI: Perché sei stato arrestato in America e poi sei stato costretto ad andartene?

OSHO: Perché Socrate fu avvelenato? Perché Gesù fu crocefisso? Perché tante volte si attentò alla vita di Buddha? A me non hanno fatto un gran male, si sono limitati ad arrestarmi senza un mandato, senza spiegarmene il motivo, senza permettermi di chiamare i miei avvocati, come era mio diritto. Non risposero alle mie domande la sola risposta evidente erano quei dodici fucili carichi che mi erano stati puntati contro. In ogni caso, quell'esperienza mi ha divertito. Sono stati molto più gentili con me di quanto non furono con Socrate. Non mi hanno avvelenato [In realtà qualche tempo dopo venne accertato che Osho fu realmente avvelenato durante la sua permanenza in carcere, vedi qui e qui, N.d.T.]. Sono stati molto più gentili con me di quanto non furono con Gesù. Non mi hanno crocifisso. Si sono limitati a maltrattanni per dodici giorni spostandomi da un carcere all'altro. Di fatto è stata un'esperienza eccezionale: ho sempre desiderato visitare l'inferno, sebbene non esista. L'America mi ha concesso l'opportunità di visitarlo. Ma dopo dodici giorni, poiché non esisteva alcuna accusa contro di me, visto che non ho mai fatto del male a nessuno, non ho mai commesso crimini... il mio solo crimine è stato di aver creato una comune in cui cinquemila persone vivevano così felici e cosi festanti che quella felicità e quella beatitudine suscitarono la gelosia dei vicini, dei politicanti e in particolare dei cristiani.

I cristiani sono venuti in Oriente e hanno convertito milioni di persone al cristianesimo. Ora, per la prima volta, qualcuno sottraeva migliaia di cristiani al loro gregge, senza che loro potessero fare qualcosa. Inoltre, la gente convertita in Oriente non era istruita, erano sempre gli analfabeti, i poveri, mai gli strati più elevati della società. In Oriente i cristiani hanno convertito mendicanti, aborigeni, tribù primitive, orfani, gente che stava morendo di fame per le strade. Mai sono riusciti a convertire un solo intellettuale, una sola persona intelligente, in tutto l'Oriente! Ovviamente si sentirono tremendamente offesi, perché io non convertivo mendicanti, orfani, bensì le loro menti migliori, convertivo solo l'intellighenzia. E non la convertivo a un'altra religione: sarebbe facile toglierti di mano un giocattolo per dartene uno nuovo. Tutti sono felici di avere un giocattolo nuovo. Quello vecchio era ormai sporco, consumato, andava in pezzi, è stato usato da un'infinità di persone per secoli... è molto più bello trovarsi in mano un giocattolo nuovo. Ma io non convertivo questa gente a un'altra religione: mi sono limitato a deprogrammarla. Dunque, sono stati i cristiani alle spalle dei politici a spingerli perché venissi scacciato dagli Stati Uniti. Questa è la prova di quanto sia povera la teologia cristiana, altrimenti sarebbero usciti allo scoperto: io ero pronto a discutere su tutto ciò che volevano.

La mia espulsione dagli Stati Uniti dimostra quanto sia povera di argomenti la teologia cristiana. Se avessero avuto coraggio, mi avrebbero invitato a una discussione pubblica. Sapevano, purtroppo di non avere argomenti validi a loro sostegno. Per cui misero in atto un piano criminale per arrivare a espellermi. Ma tutto questo non mi fermerà. Ovunque sarò, continuerò ad attuare il mio metodo. Non possono espellermi da questo pianeta! La mia espulsione non è altro che un segno di sconfitta del cristianesimo, della grande potenza, gli Stati Uniti d'America: non riuscirono a trattare con un individuo, che da solo, senza appoggio di eserciti, si era posto loro davanti, con il solo scopo di proporre un modo nuovo di guardare le cose. Hanno preferito restare ciechi. Ma è l'esperienza di tutta la mia vita: io vendo candele in una città di ciechi! Non è colpa loro se sono in collera con me. E' un mio errore, ma sono impotente, non posso fare altro: lo commetto e continuerò a commetterlo fino a quando esalerò l'ultimo respiro.

BIAGI: Come avete fatto tu e la tua comune a diventare tanto ricchi?

OSHO: Io non ho fatto nulla per arricchirne. Solo chi è ricco è attratto da me; perché solo le persone intelligenti sono attirate da me. Devi capire che esiste una gerarchia di valori. Non chiedi mai: "Come mai un povero non è attirato dai dipinti di Picasso?" né chiedi: "Come mai un mendicante non si interessa alla musica di Mozart?" Tuttavia si continua a chiedere come mai solo i ricchi, persone colte, intelligenti, istruite, sono attratte da me. La religione è il lusso supremo. Ovviamente, ne saranno attratte solo le persone che se lo possono permettere. Non si adatta al povero, il povero non ha bisogno di religione. E in nome della religione al povero sono stati dati solo oppio e consolazioni. In nome della religione al povero è stato dato qualcosa di falso, un surrogato. Al povero, che sta morendo di inedia, che è malato, stanco, non si addice la vera religione. Non gli è possibile interessarsi ai voli della consapevolezza. Vuole qualcosa da mangiare, vuole una casa, degli abiti. Fa freddo, è nudo e tu gli parli di meditazione e di consapevolezza? Gli vai a parlare di come conseguire le vette supreme dell'essere? E' semplicemente assurdo!

Quindi, non è vero che la mia gente si è industriata per arricchirsi. In realtà chiunque venga a me è già ricco. E' per quello che viene da me: la religione ha inizio solo quando sei stufo della tua ricchezza, quando possiedi tutto ciò che il denaro ti può dare e tuttavia ti ritrovi vuoto. Hai tutto ciò che puoi possedere, tuttavia scopri che ti manca qualcosa che il denaro non è in grado di darti, per cui devi cercare altre strade. Quando il denaro ti ha dato tutto, quando tocchi il fondo delle sue capacità, il gioco finisce: presto inizi a esserne annoiato e stanco. A quel punto o ti suicidi, oppure inizi una ricerca che ti può condurre a un uomo come me. Io attraggo i ricchi e non fornisco nessun oppio a chi viene da me, ragion per cui il mio stile di vita non si addice al povero.

BIAGI: Come spieghi l'effetto carismatico che hai sulla gente?

OSHO: E' molto semplice. Io non sono un politicante. Gli uomini politici esprimono in parole ciò che la gente desidera sentire. Io esprimo con le parole la mia esperienza. Senza preoccuparmene se piace o non piace a chi mi ascolta.. Quando parlo, parlo con tutto il mio cuore, senza rispettare affatto le tue reazioni. La mia è semplicità, onestà. Non cerco in nessun modo di influenzarti. Non ho affatto il desiderio di convertirti. Mi limito a condividere la mia esperienza e questo mi diverte, mi allieta. Al mondo troverai persone interessate a te solo perché vogliono convertirti. Non troverai persone che abbiano il semplice desiderio di condividere con te il loro cuore e la loro anima. Non so cosa sia il carisma, perché non ho mai incontrato nessuna personalità carismatica, nel mondo intero. Non mi interessa influenzare nessuno. Mi rende incredibilmente felice condividere con te la mia visione. E forse la mia schiettezza, la mia verità, l'autorità che traspare dietro alle mie parole, hanno su di te un effetto carismatico. E quando parlo di 'mia autorità', questo non significa che sono una persona autoritaria. Esiste una differenza abissale che deve essere ricordata.

Un uomo autoritario ha sempre un'autorità fittizia. Quando Gesù dice: "Ascoltami, perché le mie parole vengono da Dio", parla in modo autoritario. Usa il nome di Dio per rafforzare la propria autorità, Quando il papa parla, parla in nome di Gesù Cristo. E' autoritario. Io non lo sono, perché non parlo in nome di nessuno. Non ho Dio che mi sostiene, né una Bibbia. Parlo semplicemente per esperienza personale; e questo mi dà un'incredibile autorità. Forse, tutte queste qualità sommate, l'autorità che si intravede dietro le mie parole, la mia esperienza, il mio desiderio di non influenzarti, la schiettezza con cui espongo la verità, la mia riconoscenza a te, che mi ascolti... non sei tu a dovermi riconoscenza. Io ti sono riconoscente, perché mi hai dato l'opportunità di alleggerirmi il cuore: è carico, come lo è una nuvola di pioggia; da qualche parte vuole riversare la sua acqua. Ha la stessa fragranza di una rosa che schiude i suoi petali: desidera una brezza che porti quanto più lontano possibile il suo profumo... per questo ti sono riconoscente.

Forse è tutto questo ad averti dato l'impressione del carisma. Altrimenti io sono un semplicissimo essere umano. Non faccio miracoli, non trasformo l'acqua in vino, perché non sono un criminale e quello è un crimine: sofisticare l'acqua! Non rivendico di essere l'unigenito figlio di Dio. Non dico che devi credere in me; al contrario, ti provoco a pensare, a dubitare, a essere scettico. Perché so che se dubiti, se ti interroghi, troverai inevitabilmente la verità che io stesso ho trovato. Solo le persone che dubitano della loro verità ti forzano a credere, ad aver fede. Perché hanno paura che, se ricerchi in prima persona, non troverai nessun riscontro di ciò che dicono. Il loro insistere sulla fede dimostra che loro stessi non sanno. Altrimenti, perché avere paura del dubbio e della ricerca? Io invito a ricercare, a indagare, perché so che qualsiasi cosa io dica esiste dentro di te, proprio come esiste in me.

BIAGI: E' stato detto che nelle tue comuni esiste un'attività sessuale continua e frenetica... E' vero? Inoltre, cos'è il sesso e cosa l'amore?

OSHO: Innanzitutto un'attività sessuale continua e frenetica non può esistere. La biologia lo vieta, non è in tuo potere: quante volte puoi fare l'amore in una notte? Sai che non può andare avanti all'infinito, esiste un limite e lo scopri molto presto. Dire che nella mia comunità esiste un'attività sessuale continua e frenetica è assurdo. In realtà accadevano attività di ogni tipo e colore e nessuno aveva tempo per attività sessuali. Certo, io non sono favorevole alla repressione, ma questo non significa che io dica alla gente di fare una vita dissoluta.

Quando dico di non reprimersi, voglio semplicemente dire: "Ascolta il corpo. Ha una sua saggezza". Quando mangi, puoi mangiare senza fermarti mai? Sai benissimo che il corpo ti invia segnali chiarissimi, ti indica senza ombra di dubbio quando ti devi fermare. E se ascolti il corpo, starai meglio in salute. Esistono due tipi di estremisti: chi digiuna e non ascolta il corpo che borbotta per la fame, e chi continua a mangiare anche quando il corpo si ribella perché è pieno. Ho saputo che in America ci sono trenta milioni di persone che stanno morendo perché non hanno cibo, né vestiti, né una casa. E lo stesso numero esatto di persone, trenta milioni, sta morendo perché mangia troppo! Di certo dobbiamo vivere in un mondo assolutamente folle. Si dovrebbe capire una cosa elementare e agire di conseguenza: sessanta milioni di persone stanno morendo a causa di un semplice malinteso. Di solito si sa quando smettere di mangiare, né si beve senza mai fermarsi: quando ti sei dissetato, smetti. Come mai il sesso dev'essere un problema? Esiste un limite... ed è un bene che ci sia! Nella mia comune il sesso è una cosa naturale, come lo è tutto il resto. Non occorre abusarne, né reprimerlo. La Via Auréa è la via mediana.

Inoltre, mi chiedi: "Cos'è il sesso e cos'è l'amore?" Il sesso è una funzione biologica. Tutti gli animali sono esseri sessuali. Solo l'uomo ha il privilegio di avere qualcosa di più elevato: non il semplice incontro di due corpi, ma l'incontro di due anime. E questo è l'amore.

L'amore può contenere in sé il sesso. Il sesso non può inglobare in sé l'amore. Il sesso è una cosa minuscola. L'amore è vasto e tremendo. Può esistere anche senza il sesso. Un rapporto d'amore non deve necessariamente implicare il sesso. Anzi, per esperienza posso dire che più ci si eleva oltre il sesso e più si inizia a gioire di una comunione spirituale con un amico, una donna, un uomo. Da quello stato di comunione il sesso sembra così distante, così vittima della biologia, se confrontato con la libertà che dà l'amore, con la crescita e l'espandersi che continua ad avere, che è possibile non desiderare più di scendere nelle valli oscure della sessualità. Ma io non impongo limiti di nessun tipo. Dico semplicernente che quando l'amore cresce in profondità, il sesso impallidisce. E quando l'amore raggiunge la sua estrema fioritura, il sesso scompare. Diventa una cosa infantile. Pensaci, mettiti in disparte e guardati fare l'amore. Resterai esterrefatto: tu che fai tutti quegli esercizi ginnici? Ti sembra stupido, idiota!

L'amore è la vera trasformazione dell'energia sessuale. Ma accade solo quando accetti il sesso come una cosa naturale. Non potrà mai verificarsi con i monaci di tutte le religioni del mondo. Sono tutte persone a cui manca l'amore. Non possono amare, perché non si sono neppure addentrate nel sesso. Hanno evitato di conoscere l'energia primaria che può essere trasformata in amore; ragion per cui, possono parlare d'amore, ma i loro discorsi non sono altro che sacrosante stronzate. Non sanno nulla dell'amore e non lo possono capire. E' necessario fare un passo alla volta e il corpo rappresenta il primo passo. Non lo puoi ignorare, è essenziale perché ha le sue radici nell'esistenza. Ignorarlo vuol semplicemente dire suicidarsi. Ignorarlo vuol dire aprire le porte alla perversione. Per cui tutti i monaci e tutte le suore, di tutte le religioni, sono pervertiti, per quanto riguarda il sesso. E questo è disgustoso...

Le religioni hanno costretto le persone a diventare omosessuali, lesbiche, a fare l'amore con bambini e animali, ma ancora continuiamo a rispettare il celibato. Dovrebbe essere dichiarato un atto criminale. Nessuno può restare celibe, perché è contro natura. Devi imparare ad accettare la natura e tramite quell'accettazione vi è la trascendenza. Vivendo un rapporto fondato sul sesso, probabilmente, con l'intimità, si creerà qualcosa di nuovo e cioè l'amore. E mentre l'amore cresce, il sesso si ritira: è la stessa energia che trasrnuta, si sposta in una forma superiore. E quando l'amore raggiunge la sua maturità, il sesso scompare. Questo è il vero celibato. Tu non fai nulla per ottenerlo. Ti viene dato in dono dalla natura. Quando affiora come dono naturale dell'esistenza, ha una sua bellezza incredibile; ma quando te lo imponi produci omosessualità, finché un giorno spunta anche l'AIDS.

Proprio l'altro giorno qualcuno mi ha detto che Madre Teresa sta aprendo a New York un ospizio per malati di AIDS: "Sta compiendo una grandissima opera urnanitaria" ha commentato chi me ne parlava. "Non dire assurdità" ho ribattuto, "è questa gente che ha creato l'AIDS. Se adesso apre ospedali, sanatori, non è altro che un'azione dettata dal pentimento". Non è affatto un'opera umanitaria. L'intero Vaticano dovrebbe essere trasformato in un sanatorio per malati di AIDS, visto che loro ne sono i responsabili. Io mi limito a insegnare ad accettare la tua natura e attraverso quell'accettazione accadono trasformazioni gigantesche. Ma sono spontanee, non le si deve forzare. L'amore ha una sua bellezza. Il sesso è brutto. Il sesso assomiglia alle radici di un roseto: saranno inevitabilmente brutte. L'amore è simile alle rose... ma quelle radici continuano a mandare energia alle rose ed è quell'energia che dà vita alle rose, per cui non dirò mai: "Taglia le radici, perché non sono belle!" Non tagliarle, aiutale a rafforzarsi e vedrai fiorire migliaia di rose. Allora sperimenterai ciò che io chiamo amore.

BIAGI: L'ultima domanda, qual è la tua ricetta per essere felici?

OSHO: Ogni bambino nasce felice. Ogni bambino nasce innocente e meraviglioso. Ma poi accade qualcosa e tutti quei bambini meravigliosi si perdono; la loro innocenza viene distrutta. Tutta la loro felicità si trasforma in disperazione.. Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell'uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l'aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. è qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. Il segreto della felicità è tutto qui: qualsiasi cosa fai non permettere al passato di distrarre la mente e non permettere al futuro di disturbarti. Perché il passato non esiste più e il futuro non esiste ancora. Vivere nei ricordi, vivere nell'immaginazione significa vivere una vita non esistenziale; e vivendo fuori dall'esistenza ti sfugge cosa l'esistenza è. Sarai inevitabilmente infelice, perché per tutta la vita ti lascerai sfuggire la vita stessa. Perdi un'occasione dopo l'altra, ma la vita non ti dà due istanti contemporaneamente: te ne dà solo uno alla volta! E quell'istante può essere vissuto oppure ce lo si può lasciare sfuggire. Esistono due modi per farselo sfuggire o ci si lascia appesantire dal passato. Oppure ci si fa attrarre dal futuro... e l'istante scompare! Ci si lascia sfuggire ciò che è reale desiderando ciò che reale non è: l'infelicità umana è tutta qui. Io cerco di aiutare i miei amici a capire una cosa sola: vivi nel presente. In questo istante, ora, non esiste infelicità, né sofferenza, né angoscia.

Se ti allontani dal presente, entri in un mondo irreale... e l'irrealtà sarà inevitabilmente fonte di infelicità. La realtà è estatica e il solo modo per collegarsi al reale è non lasciarsi sfuggire il momento presente. Se conosci il gusto, se anche una sola volta hai assaporato cosa si prova a essere nel presente - a volte, mentre guardi un'alba o un tramonto, sii semplicemente presente, così potrai assaporare il gusto - ti stupirai, ma possiederai per sempre la chiave che ti introduce nel reale. Una chiave universale che può aprire tutte le porte dei misteri della vita, delle sue estasi e delle sue bellezze. Non avete bisogno di un Gesù Cristo che vi conduca in paradiso; siete in grado di essere in paradiso qui e ora. Perché il paradiso non è da qualche parte nell'alto dei cieli. E' qui, da qualche parte!

Mi ricordo di un ateo che in salotto aveva scritto la frase che riassumeva la sua filosofia: "Dio non è da nessuna parte [nowhere, in inglese, N.d.T.]". E tutti coloro che andavano a trovarlo non potevano fare a meno di vederla, ragion per cui da li partiva ogni discussione... un giorno all'ateo nacque un figlio, che crebbe fino all'età in cui si impara a sillabare. Un giorno il bambino era seduto in braccio al padre, fu attratto dalla scritta sul muro e si mise a leggerla. Riuscì a leggere "Dio", ma "nowhere" era una parola troppo lunga. Per cui la divise in due e lesse: "Dio è qui ora" [now here, in inglese, N.d.T.]. Il padre rimase sconvolto, non aveva mai pensato a quella possibilità di lettura... si dice che la sua filosofia di ateo andasse in frantumi. Iniziò a pensare alle implicazioni di quel qui e ora. Nel qui e ora non troverai Dio, ma qualcosa di più grande: troverai un'essenza divina. Questo è il termine che designa l'esperienza suprema della beatitudine. Ricorda quelle due parole: qui e ora, e conoscerai il segreto della felicità suprema. Non è mai esistito altro segreto, né mai ne esisterà un altro. E' tutto qui! Ed è semplicissimo, facilmente a portata di mano di ogni essere umano. Non occorre appartenere a una chiesa o a un'organizzazione. Non devi portare con te una Bibbia, i Veda, la Gita o il Corano. Devi solo capire un po' di più la tua mente e le sue funzioni, come agisce.

La mente non è mai nel presente, mentre il tempo è sempre presente; per cui la mente e il tempo non si incontrano mai. Ecco dov'è la tragedia: a ogni istante ti sfugge il treno e continuerai a perderlo per tutta la vita. Un grande mistico stava morendo. I suoi discepoli gli erano vicini e gli chiesero: "Maestro, qual è il tuo ultimo messaggio?" Il Maestro morente aprì gli occhi e indicò col dito il tetto della sua capanna. Uno scoiattolo stava giocando; tutti i discepoli guardarono verso l'alto e per un istante vi fu un silenzio assoluto. Il Maestro disse: "Questo è il messaggio di tutta la mia vita. Vivi nel momento. E meraviglioso ascoltare lo scoiattolo che gioca sul tetto, senza preoccuparsi di altro". E aggiunse: "Ora, posso morire" e morì col sorriso sulle labbra, il volto soffuso di beatitudine. Perfino nell'ultimo istante della vita il suo messaggio fu: sii qui e ora. Quello è anche il mio messaggio.

mercoledì 21 luglio 2010

Pure onde



Riomaggiore 22 giugno 2010

Pure onde di respiro eterno
dentro e fuori
sopra e sotto
non esiste purezza
se non vai oltre
io sono le stelle brillanti
sono la schiuma sulla riva
il bagliore del sole la mattina
la rugiada sui sacri fiori
nettare di luna per api notturne
pesci velocissimi tagliano il mare
mentre il delfino salta gioioso

sentire il divenire dentro e fuori
sentire senza capire
capire senza pensare
e la notte ci attende fredda

Satyam

Accetta te stesso !

lunedì 19 luglio 2010

Bellissimo blog di ricette veg , visitatelo !!!

Ciao a tutti
ho scoperto questo bellissimo blog con tantissime ricette veg facili e appetitose:
visitatelo!!!

http://laboratorioveg.altervista.org/blog/

giovedì 8 luglio 2010

Sannyas



La prima volta in cui Osho diede l 'iniziazione al sannyas, lo introdusse così:

Per me sannyas non vuol dire rinuncia, bensì un viaggio verso la gioia e la beatitudine. Per me il sannyas non è una forma di negazione: è una realizzazione positiva. Ma fino a oggi, in tutto il mondo, il sannyas è stato visto come una realtà negativa, come una rinuncia, un abbandonare il mondo e la vita; io, perlomeno, lo vedo come qualcosa di positivo che afferma la vita, qualcosa che si deve conseguire, un tesoro....
Io chiamo "sannyasin" colui che non fugge dal mondo, che non si ritira né si rinchiude, ma che è in relazione con ogni cosa, è aperto ed estroverso....
Per me, il sannyas non ha limiti, non ha inibizioni, non ha regole né norme. Per me il sannyas in sé non accetta imposizioni, regole, discipline di alcun tipo. Per me, è il fiorire della libertà suprema dell' essere umano, e ha radici nella sua intelligenza e nella sua saggezza. Chiamo sannyasin la persona che ha il coraggio di vivere in piena libertà, che non accetta limitazioni di alcun tipo, né organizzazioni né discipline, qualsiasi esse siano. Ma questa libertà non vuol dire licenza: non vuol re che un sannyasin viva una vita dissoluta. La verità è un'altra: un uomo che vive una vita costrittiva, da schiavo, diventa dissoluto. Chi vive libero e indipendente non potrà mai esserlo: è impossibile!...
Il sannyas è un fiore rarissimo, fiorisce solo molto di rado; ma,per sua natura, se non ci si prende cura di lui nel modo giusto, appassisce.....
Il sannyas non può essere allevato in una serra. Per crescere e fiorire, la pianta del sannyas ha bisogno del cielo aperto. Ha bisogno della luce del giorno e dell'oscurità delle notti. Ha bisogno delle piogge, dei venti e delle tempeste. Ha bisogno di tutto ciò che esiste tra la Terra e il cielo. Un sannyasin deve attraversare l'intero spettro di sfide e di pericoli che la vita offre. Isolandolo dal mondo abbiamo fatto un danno irreparabile al sannyas,in quanto la sua ricchezza interiore è andata diminuendo immensamente....
Ovviamente, l'isolamento gli fornisce una sorta di sicurezza, ma lo rende povero e spento. lo voglio ricongiungere il sannyasin al mondo. Voglio che i sannyasin lavorino nei campi e nelle fabbriche, in uffici e negozi, che vivano nel mondo degli affari. Non voglio che fuggano dal mondo; non voglio che rinneghino la vita. Voglio che vivano come sannyasin là dove la vita è più caotica, che vivano con la folla, tra i suoi frastuoni e la sua frenesia. Il sannyas avrà vitalità e grinta, se i sannyasin vivranno in quanto tali là dove i clamori del mondo sono più assordanti...
lo sostengo che un uomo o una donna, dopo aver preso il sannyas, non dovrebbero allontanarsi dal mondo, ma restare là dove vivono e lasciare che il sannyas fiorisca proprio in quell'ambiente. Vi chiederete come faranno a vivere il loro sannyas, stando h nel mondo. Cosa faranno in quanto marito, in quanto padre, in quanto commerciante, in quanto padrone, o servo? Come potranno districarsi nelle decine e decine di rapporti che il mondo comporta? La vita nel mondo è una ragnatela di relazioni... in passato ci si limitava ad allontanarsi dal mondo e dalla sua richiesta di infinite responsabilità, e questa fuga rendeva ogni cosa semplice per un sannyasin, era una comodità: seduto in una caverna o in un monastero, non aveva responsabilità né preoccupazioni; poteva vivere una vita da recluso, ma era una vita arida. Che tipo di sannyas sarà quello che propongo, se non richiede alcuna rinuncia?....




Di recente un attore è venuto a trovarmi. È una nuova scoperta nel mondo del cinema, e mi ha chiesto un autografo, con un messaggio personale a lui. Per cui ho scritto nel suo libro: "Recita come se si trattasse della vita reale, e vivi come se fosse una recita". Per me il sannyasin è una persona che vive la vita come se fosse un attore. Chiunque voglia fiorire nel sannyas, pur vivendo là dove il mondo è più torbido, dovrebbe smettere di agire e diventare un attore, essere un testimone. Dovrebbe vivere nel cuore stesso della vita, giocare il proprio ruolo, e allo stesso tempo esserne un testimone, ma in nessun modo dovrebbe coinvolgersi a fondo nel proprio ruolo, attaccarvisi, identificarsi con ciò che fa: dovrebbe attraversare il fiume in modo tale che i suoi piedi non si bagnino. Certo, è difficile fare in modo che l'acqua non tocchi i tuoi piedi, ma è possibile vivere nel mondo senza lasciarsi coinvolgere, senza lasciarsi avvinghiare dal suo vortice. In questo contesto, è necessario capire cosa significa "recitare". Più si recita, e più facilmente accade un miracolo: la tua vita diventa naturale, disciplinata, libera da preoccupazioni. Se una donna, come madre, impara una piccola verità, e cioè che il figlio che alleva, sebbene sia nato da lei, non appartiene solo a lei, se impara che in quel processo non è stata altro che un passaggio per condurre il bambino nel mondo,ma che questi in realtà appartiene alla sorgente ignota da cui nasce, che lo sosterrà per tutta la vita e dove ritornerà alla fine, se impara tutto questo, la madre smette di essere colei che fa: diventa un' attrice e sarà testimone dell' intera situazione. Per una volta prova questo esperimento: stabilisci che per ventiquattr'ore tutto ciò che farai sarà una recita. Se qualcuno ti insulta, non andrai in collera, ti limiterai a recitare la parte della persona in collera; mentre, se qualcuno ti elogia, non ti sentirai veramente elogiato,ma ti comporterai come se lo fossi. Questo esperimento, anche per sole ventiquattr'ore, ti porterà a risultati strabilianti, aprirà davanti a te dimensioni esistenziali e modi di vivere nuovi. Con tua sorpresa scoprirai di aver patito inutilmente montagne di sofferenze e di infelicità, semplicemente per aver agito; tutto ciò poteva essere facilmente evitato, semplicemente mettendo in atto una recita. E quando andrai a letto, dopo questo esperimento di recita, dormirai un sonno profondo mai conosciuto fino ad allora. Quando smetti di essere colui che agisce, tutte le tue tensioni e le tue ansie svaniscono. Le tue miserie evaporano, perché l'origine delle tue angosce e della tua infelicità sta tutta nel tuo essere colui che agisce nella vita. Voglio diffondere il sannyas in ogni villaggio e in ogni casa... solo così può sopravvivere: abbiamo bisogno di milioni di sannyasin, un piccolo manipolo non servirà a nulla. E solo se il sannyas ha una dimensione positiva, solo se afferma la vita, può diffondersi tra milioni di persone.....
Ogni sannyasin dovrebbe restare là dove vive, recitando il proprio ruolo sociale, restandone testimone. lo voglio collegare e unire il sannyas alla famiglia, al lavoro, al mondo degli affari. Se riusciamo a creare un mondo in cui il mercante sia anche un sannyasin, dare vita a un mondo unico e meraviglioso. Ovviamente a quel mercante sarà difficile fare affari disonesti. Un mercante che recita il suo ruolo e che allo stesso tempo ne è testimone, non potrà permettersi di essere disonesto. Se avremo sannyasin che fanno i medici, gli avvocati e gli impiegati, opereremo nel mondo un cambiamento radicale....
Per cui diventa urgente dare vita a una campagna mondiale a favore di un sannyas positivo: è necessario che ci sia un sannyasin in ogni casa, in ogni campo e in ogni fabbrica, su tutto il pianeta. Un sannyasin dovrebbe essere un padre o una madre, una moglie o un marito: dovrebbe restare là dove vive, in quanto sannyasin. Cambierà semplicemente la sua prospettiva sulla vita: per lui, ora, la vita sarà solo una commedia, un gioco. Per lui la vita sarà solo una festa e non un dovere, un lavoro, un peso cheti trascina a terra. E quella celebrazione cambierà ogni cosa.


Inoltre, nella mia visione ho un altro tipo di sannyas, che vorrei condividere con voi. È la visione di un sannyas a breve scadenza: non voglio che una persona faccia voto di essere sannyasin per tutta la vita. Nella realtà, ogni voto o impegno per il futuro è pericoloso, in quanto nessuno di noi è padrone del proprio futuro. È un errore madornale pensare di esserlo. Dobbiamo permettere al futuro di seguire il suo corso, e dobbiamo esser pronti ad accettare tutto ciò che ci offre. Chi è diventato un testimone non può decidere nulla per il futuro, solo chi agisce può farlo. Chi pensa di essere lui ad agire, può far voto di restare un sannyasin per tutta la vita. Un vero testimone dirà: "Non so cosa accadrà domani. Lo accetterò così come viene, e ne sarò testimone. Non posso decidere sul domani"....
Nella mia visione, un sannyas a breve termine è la via giusta. Lo potete lasciare in qualsiasi momento lo vogliate, perché siete voi a prenderlo. È una vostra scelta: nessun altro può decidere per voi. Il sannyas è una scelta personale, che dipende solo e unicamente dall'individuo; gli altri non hanno alcun diritto di interferire. lo sono libero di prendere il sannyas oggi e di lasciarlo domani....
E’ necessario trasformare il sannyas in una cosa allegra, in un gioco. Dev' essere solo ed esclusivamente una tua gioia prendere il sannyas per un o' ,oppure decidere i restare sannyasin per sempre. Nessuno dovrebbe interferire. se l'idea di un sannyas a breve termine prende piede, se viene permesso alla gente di prenderlo anche solo per pochi mesi, di tanto in tanto, milioni di persone potranno gustare la beatitudine che arreca: sarà una cosa meravigliosa!....
Un' altra cosa che va ricordata: il ruolo del Maestro, del guru, all'interno del sannyas; finora il sannyas è rimasto legato al Maestro che dà l'iniziazione. Ma il sannyas non è una cosa che qualcuno vi può regalare: deve essere ricevuto direttamente dal divino; chi se non Dio vi può iniziare al sannyas? Quando qualcuno mi viene a chiedere di iniziarlo al sannyas, gli dico: "Come posso? Solo Dio ti può dare l'iniziazione. lo posso solo essere testimone del tuo essere iniziato. Lascia che sia il divino, l'essere supremo a darti l'iniziazione, e io testimonierò di essere stato presente allorché tu sei stato iniziato al sannyas.La mia funzione si riduce a questo semplice essere un testimone, non posso fare altro". Un sannyas legato a un Maestro non può che diventare settario, è inevitabile! Non ti può liberare; al contrario ti ridurrà in schiavitù. Un sannyas simile non ha valore alcuno....


A me sembra che il mondo non sia mai stato tanto assetato di meditazione come lo è oggi. E se noi non riusciremo a coinvolgere profondamente la maggior parte dell'umanità nella meditazione, le speranze che l'uomo sopravviva a lungo su questa Terra sono pochissime: si estinguerà. Nel mondo esistono già una nevrosi e una follia così gigantesche, i politici sono così pazzi che la speranza che il genere umano sopravviva diventa ogni giorno più debole. E la sabbia del tempo fugge rapida. .. per questo è necessario che milioni di uomini e di donne, in tutto il mondo, entrino in meditazione nel poco tempo che ci rimane; in caso contrario, l'umanità e l'intera civiltà si estingueranno. E se anche qualcuno sopravviverà fisicamente, in lui morirà tutto ciò che è buono e che rende la vita degna di essere vissuta. Per questo i giovani, coloro che ancora non hanno responsabilità sulle loro spalle, devono mettersi in gioco a migliaia. E con loro possiamo includere anche i più anziani, che hanno passato ad altri le loro responsabilità e che ora sono liberi. Questo gruppo di giovani e di anziani come prima cosa imparerà a meditare, per poi portare la fiaccola dell'illuminazione negli angoli più remoti del pianeta. La meditazione che io insegno è così semplice, così scientifica che, su cento persone, settanta riusciranno a praticarla senza problemi. Non occorrono qualifiche : basta semplicemente farla!....
È una tecnica così semplice e così scientifica che non richiede professione di fede alcuna. Dovete solo considerarlo un esperimento fondato su un'ipotesi, proprio come si fa con un esperimento scientifico, e verificare se funziona. E io vi assicuro che funziona: ce la farete! Ho la sensazione che la meditazione possa essere diffusa nel mondo intero, come una reazione a catena. Se una persona decide di apprendere la meditazione e poi, nel giro di una settimana,dopo averla imparata, la consiglia un' altra persona, spiegandogliela, in dieci anni possiamo colmare l'intero pianeta di meditazione. Non occorre un grande sforzo. A quel punto tutte le cose sublimi della vita che l'uomo eredita per natura, ma che ha perduto, possono venirgli ridate in soli dieci anni....
(Osho. Dal lbro: Un Maestro )

giovedì 1 luglio 2010

Koan a Riomaggiore




Koan Riomaggiore

Solitaria stella di riomaggiore
la tua luce trapassa il mio corpo
la brezza mi spacca il cranio
salsedini e pesci mi gonfiano il naso
quel scintillio di mare fa esplodere
occhi stanchi rossi speranzosi

queste pietre erose dal tempo
sostengono questo corpo
un sacrario pieno di rose

vorrei che i fiori sopra me
dall'albero estivo cadessero
ai miei piedi

quieora
il tutto è qui
la mia lacrima esplode nel mare
ed il mare nella mia lacrima
e poi una risata a squarciagola!

Satyam
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