lunedì 30 novembre 2020

La Consapevolezza Emotivo Corporea

 


Nessuno ha la verità in tasca ma neppure il contrario, siamo come persone che vagano nel buio con una candela in mano ed un fiammifero. L’azione di accendere il fiammifero è il primo passo verso il risveglio e richiede una grande qualità, il coraggio.

Con tale coraggio diveniamo liberi di essere noi stessi.

Poi accendiamo lo stoppino della candela, facendo naturalmente quello che è più logico per chi è al buio, e tornando alla nostra naturalità più profonda: la voglia di scoprire, di conoscere, di apprendere nuove esperienze: la creazione della realtà.

La luce della candela che spezza le tenebre dell’ignoranza rappresenta la luce della consapevolezza: una pura osservazione della vita senza giudizio e con piena e calma accettazione.

Questi tre passi sono i tre pilastri dell’essere umano ed anche i tre lati del triangolo del benessere.

Dal Libro CEC , La Consapevolezza Emotivo Corporea, Il Triangolo del Benessere: Equilibrio e Guarigione partendo da noi stessi, di

Alessandro Orlandi


domenica 22 novembre 2020

Basta maestri e adepti

 


Ormai lo devo dire, lo so che diventerò impopolare ma non importa: i guru mi hanno rotto, anzi non solo loro ma anche i loro adepti: mi avete veramente scassato non dico cosa.

Perché continuate a guardare il dito che punta alla luna? La luna stessa ve lo ha detto, ogni maestro che si possa chiamare tale specifica che ogni sua parola serve per la crescita degli altri. Ogni allievo deve superare il maestro, non nel senso egoico del termine ma solo perché avrà raggiunto la sua indipendenza psicologica e non avrà più bisogno del filtro del pensiero del maestro.

Quindi dopo anni ed anni perché continuate ad usare le parole dei maestri e non le vostre? Non avete imparato niente? Io preferisco leggere una singola stupidaggine nata dalla vostra creatività che migliaia di immense parole dei soliti maestri, sono più vere, più pure, reali.

Ognuno deve prendersi la responsabilità della propria vita , a partire dai propri pensieri, parole e azioni, che non possono essere sempre una fotocopia filtrata dal pensiero del “maestro”!

Colui che crea numerosi allievi o adepti non lo chiamerei neppure con tale nome, perché ha fallito nel suo obiettivo più importante ovvero creare altri maestri.

Io ci sono già passato in questo tunnel e forse ho visto la luce o forse mi sto solo illudendo ma almeno quello che penso, dico e faccio cerco che sia il più possibile frutto della mia consapevolezza e non della fotocopia di qualche centinaio di libri: sono io, veramente io con la mia mente, il mio cuore ed il mio corpo.

Preferisco essere citato da 2 persone nel mondo che copiare il pensiero di un altro ed essere virale, lo so che è una pazzia in questo mondo di social media e citazioni di citazioni citate, ma non ci posso fare niente, sono così e credo sia onesto e giusto essere se stessi.

Alessandro Orlandi

ogni riferimento nella foto è puramente casuale, immagine senza copyright scaricata da pixabay.com

giovedì 29 ottobre 2020

Grazie alle persone della mia vita

 Un'intuizione mentre guidavo mi ha suggerito un video in cui parlo delle persone importanti della mia vita. Non parlo di genitori e fratelli ma solo di amicizie e relazioni.

Credo sia curativo almeno una volta farlo. Io lo farò ancora sicuramente. Mando un abbraccio a tutte le persone che ho incontrato nella mia vita, sia in senso positivo che negativo, in quanto in tutte e due i modi ho imparato. Grazie 🙏



Umorismo

 Due giorni fa provavo a fare un video parlando di motivazione ma non c'è stato verso di riuscire...ma qualcosa comunque ne è uscito, perché ho avuto l'idea di raccogliere tutti i vari tentativi ed errori, per farci tutti due risate.

L'umorismo credo sia uno degli aspetti più importanti per affrontare la vita nel modo migliore: non prendiamoci troppo sul serio... Buona visione a tutti.



venerdì 23 ottobre 2020

Motivazione: quarto passo verso la trasformazione

 La motivazione è ciò che ci spinge verso la nostra missione di vita; come la benzina in una macchina se manca, è poca o di cattiva qualità andremo poco lontani o male.

Deve essere vera, profonda, sentita e non pensata o ragionata. Nasce dal sentire , dai sentimenti e dall'intuizione e non dalla ragione, oppure dall'unione dei due. La nostra missione di vita, il nostro scopo è la vera motivazione che ci spinge verso la giusta direzione , poiché entriamo nel flusso. La motivazione è sempre personale e non può essere uguale per tutti o per un gruppo, per questo può aiutare un'analisi dei bisogni personali tramite la piramide di Maslow oppure altri strumenti come l'enneagramma.



martedì 13 ottobre 2020

Energia: terzo passo verso la trasformazione

 Per iniziare e continuare il nostro cammino abbiamo bisogno di energia. Da dove proviene e come possiamo rimanere sempre in uno stato armonico in modo da continuare ad avanzare verso la trasformazione?




domenica 20 settembre 2020

Primo passo verso la trasformazione: la consapevolezza.

 Senza la consapevolezza ogni azione, pensiero e parola diventano spesso automatici e quindi non siamo noi a guidare la nostra vita. Una visione e osservazione lucida della realtà del quieora senza giudizio e con distacco emotivo. Possiamo allenare questa facoltà con la presenza totale di quello che pensiamo, diciamo e facciamo, basta volerlo ed iniziare.



Il tuo progetto di vita è tuo?

Il tuo progetto di vita è tuo?
Ogni tanto ciascuno di noi si ferma a pensare a cosa farà nel prossimo futuro ed a volte ci troviamo a fantasticare su cosa ci piacerebbe e cosa invece in realtà stiamo vivendo.
A questo punto potremmo pianificare, usando specifici metodi, per scoprire qual' è il nostro vero progetto di vita e poi per metterlo in pratica. Oppure possiamo accendere la tv e lasciare che tutto scorra automaticamente.
Nel primo caso abbiamo pensato ed agito per essere chi siamo mentre nel secondo lo decide qualcun altro.
Sei sicuro che la vita che stai vivendo sia la tua? Oppure lasci che sia tutto come hanno deciso gli altri? Hai in qualche modo lavorato per specificare in modo profondo quale sia il tuo progetto di vita? Dove ti sta portando il tuo progetto di vita? Quali obiettivi ti sei posto per te stesso e le persone intorno a te?
Queste e migliaia di altre domande sono l'inizio per prendere consapevolezza di se stessi e della propria missione di vita.
Se quello che pensi, dici e fai ti procura gioia vuol dire che sei in sintonia con il tuo progetto o che comunque non serve nessun lavoro di ricerca, mentre in caso contrario, cosa aspetti?
Questo post non vuole banalizzare un argomento che andrebbe trattato con maggiore attenzione ma solo condividere con voi l'inizio dei dubbi che possono portare ad un lavoro su se stessi.
Se siete interessati a questo argomento potete cercare on-line o nelle librerie il libro “La Missione di Vita” di Angela Verardo.

Buona vita a tutti. 



giovedì 17 settembre 2020

4 passi verso la trasformazione

 Parlando di cambiamento e quindi trasformazione ho individuato 4 passi principali di cui parlo brevemente:

- consapevolezza - responsabilità - energia - motivazione A breve alcuni approfondimenti sui 4 temi. Aspetto i vostri commenti. Iscrivetevi al canale! Buona vita.



venerdì 31 luglio 2020

Vi leggo un brano di un nuovo libro sul benessere

Vi leggo un assaggio dell'introduzione di un libro in corso d'opera. Ditemi se vi piace. Aspetto vostri commenti. Grazie


mercoledì 22 luglio 2020

Triade, triangolo, trinità

Spesso ho notato tramite l'esperienza che per completare alcuni importanti processi di cambiamento, nella vita occorrono tre fasi. Ne parlo in questo video. Attendo vostri feed back e domande, grazie.


giovedì 25 giugno 2020

Sorridi e la vita ti sorride

Un monologo "di getto" e molto naturale per esprimere quanto la consapevolezza e la gratitudine possano influire sulla nostra realtà. 😀


venerdì 22 maggio 2020

Propositi


Io dico che dovremmo smetterla di lamentarci mettendo post su questo strumento di comunicazione che è facebook e cominciare a guardarci intorno e dentro di noi. Non sono il primo a dirlo e neppure l'ultimo ma la lamentela, le brutte notizie, la rabbia, l'odio ecc ecc alimentano solo malessere dentro di noi perché a partire da queste emozioni e pensieri le nostre cellule producono sostanze nocive che ci fanno e faranno stare peggio. Non solo a noi ma a chi le legge...
E quindi ricordiamoci del nostro "pensiero felice" e se non lo ricordiamo creiamone uno o centomila ora ed usiamoli per stare meglio.
E' come un sassolino buttato su un lago che crea mille onde che si propagano in tutte le direzioni.
Abbiamo tre favolosi strumenti per migliorare la nostra vita: il pensiero, quello che respiriamo/mangiamo ed il nostro corpo da tenere in forma con esercizi personalizzati: si chiama consapevolezza emotivo corporea, allora cominciamo a lavorare per questa nuova umanità?

martedì 31 marzo 2020

Tutto va come deve andare, nel migliore dei modi

Se mi aveste chiesto 1 mese fa come sarebbe stata la mia vita e quella delle persone intorno a me avrei risposto in modo diverso. Questa esperienza che ci sta segnando del coronavirus, come tante altre accadute a me ed ad altre persone, incorporano anche opportunità che dobbiamo cogliere. Possiamo scegliere se essere uniti e condividere i nostri talenti, passioni e valori per cercare insieme il nostro scopo oppure lasciarci andare al pessimismo, essendo poi trascinati dagli eventi come una piuma al vento. Noi però possiamo scegliere. Scegliamo bene e con consapevolezza. Grazie
Musica in sottofondo del Maestro Roberto Cacciapaglia, dall'album ATLAS.


Star Trek Picard



Domenica 29 marzo 2020
Anche in un semplice telefilm, nella fine della serie tv “Star Trek Picard” prodotta da Amazon ci possono essere dei messaggi che arrivano al cuore. A me è successo e spero anche agli altri che lo abbiano visto. In caso contrario voglio condividere con voi le mie impressioni.
La storia brevemente:
Alla fine della sua vita l’ammiraglio Picard decide di sacrificare la sua vita per dare l’esempio alle vite “sintetiche” che si stanno ribellando ai romulani (una razza non umana) che li vogliono estinguere, “chiamando” una razza di sintetici che estinguerebbe ogni forma di vita organica: la classica guerra in cui nessuno vince e tutti perdono, perché non sono in grado di vedere nell’altro solo che separazione, mentre invece c’è anche tanta comunione.
Come lo fa? Come dice lui stesso, come si fa con i bambini, bisogna insegnargli con l’esempio, è l’unico modo. Non serve spiegare, si possono scrivere anche 1000 libri o trovare la spiegazione scientifica più lucida di un fatto ma ciò che lo rende unico e veramente reale è FARNE ESPERIENZA.
Allo stesso modo Picard una volta morto incontra il suo vecchio amico e collega di tante avventure, Data (un sintetico) che ha sacrificato anni prima la sua vita per salvarlo; Prima di lasciarlo andare al suo destino, Data gli chiede di fargli un favore: provocarne la morte scollegandolo dalla “simulazione quantica molto sofisticata “ dove ora sopravvive la sua coscienza uploadata.
Anche un sintetico, un droide, una macchina o come volete chiamarlo, può insegnarci che il vero valore delle cose lo possiamo capire soprattutto se le possiamo perdere, altrimenti non attribuiamo un valore bensì la normalità, l’abitudine e quindi non entriamo in profondità a capirne i significati e soprattutto a viverne totalmente e intensamente l’esperienza.
Non scordiamoci quindi di ringraziare ogni giorno per tutti i doni dalla vita che abbiamo, e che potremmo perdere da un momento a l'altro, ed allo stesso tempo non facciamoci prendere dalla paura della perdita, perché significherebbe perdere il senso, il valore e la profondità dell’esperienza totale, vissuta veramente.
La paura annebbia il cuore e la mente e l’abitudine degli automatismi (la non consapevolezza) sono i nostri nemici numero uno e due. Attrezziamoci quindi per rispondere in modo efficace.
Grazie
Lunga vita e prosperità.

il paura-virus

Martedi 31 marzo 2020
Ho scelto di postare quest’unico video riguardo la situazione attuale del paura-virus anche se non sono totalmente d’accordo con i toni aggressivi e polemici del Dott.Montanari. In quanto ai contenuti però mi sembra lecito diffondere una “voce fuori dal coro” in quanto senza sentire diverse campane mi chiedo come le persone si possano fare un’idea. Se accendete la tv ascolterete sempre le stesse cose e nessuno fa domande più approfondite, solo numeri di contagi, decessi e guariti senza nessun riferimento statistico preciso.
Nessuno spiega se le mascherine ed i guanti sono utili a chi normalmente gira per strada o a far la spesa (ovviamente lo sono per i medici ed infermieri) ma tutti si lamentano della mancanza degli stessi dpi. Ci vietano di uscire anche da soli se non per emergenze ed il paese si è fermato, in tutti i sensi: siamo come spettatori di un nulla che si svolge altrove.
Girano anche tabelle con il numero dei morti generalizzato da cui si evince che il numero era più alto l’anno scorso: e quindi, dobbiamo tutti prenderci una laurea in medicina, virologia, statistica, giornalismo?
Io scelgo di usare la logica ed il buon senso, con una buona dose del mio istinto: quello che ti dice il cuore, l’inascoltato che invece è pregno di segnali intuitivi provenienti dal campo comune, senza però lasciarsi aggredire dalle emozioni.
A voi la scelta. Credere o pensare e sentire. Ora diventa una scelta importante, perché parliamo della nostra vita.
Alessandro Orlandi

Il video é stato censurato da youtube ma potete trovarlo qui:
https://vimeo.com/399310448

Altrimenti ecco qui il testo dell'intervista

Qui, di seguito, il testo dell’intervista che è stata censurata dopo essere comparsa per qualche ora sul sito di Vita al Microscopio. Ora aspettiamo che il regime blocchi anche questo sito.

Roberta Doricchi intervista il dott. Stefano Montanari.

 

Roberta Doricchi – In questo periodo che fa tanto peste manzoniana credo sia impossibile non parlare del Coronavirus.

Stefano Montanari – Io non sono un virologo…

RD – Ma qualcosa sa.

SM – Vede, io sono fuori moda. Lo sono perché ciò che so fa parte della conoscenza basata sulla fisica, sulla chimica, sulla fisiologia, sulla farmacologia, sulla biologia… In più, so quello che ho imparato da quasi mezzo secolo di ricerca personale. Niente a che fare con quello che oggi viene spacciato come scienza.

RD – Mi dia un’opinione su questa epidemia.

SM – Non solo non sono un virologo, ma non sono neppure uno psicologo né un esperto di sociologia. Meno che mai sono uno psichiatra, e ancora meno sono un magistrato, perché è la magistratura che dovrebbe indagare su certi comportamenti. Ciò che posso dirle è che il Coronavirus battezzato  SARS-CoV-2 dopo aver portato per un po’ un nome provvisorio è uno dei non pochi virus fatti in laboratorio.

RD – Fatto apposta?

SM – Questo proprio non lo so e, nel caso specifico, a saperlo non sono in tanti. Ma mica glie lo vengono a raccontare. Ci sono virus che nascono senza volerlo, li classifichi tra gli incidenti, e altri che sono creati da modificazioni messe in atto per motivi di ricerca o per altri motivi su cui mi lasci evitare di entrare. Comunque sia nato questo virus, la cosa ha scarsa rilevanza se non dal punto di vista di investigazioni che nulla hanno a che fare con la salute. Sappia, ma è cosa molto nota, che modificare un virus è tutto sommato semplice ed esistono persino brevetti che proteggono certe metodiche per farlo, e, per quello che c’interessa ora, proprio lavorando anche sui Coronavirus.

RD – I Coronavirus: lei usa il plurale…

SM – Sì, certo. Si tratta di un genere di virus appartenenti alla famiglia Coronaviridae e alla sottofamiglia Orthocoronavirinae, per quello che può interessare chi legge questa intervista. Se ne conoscono diversi ceppi, alcuni dei quali possono provocare patologie negli esseri umani, da un volgare raffreddore a polmoniti, e il nuovo virus cinese condivide tantissime caratteristiche con i suoi fratelli.

RD – La domanda di cui credo chi ci legge aspetta la risposta è: si muore?

SM – Bisogna impegnarsi parecchio.

RD – Che cosa significa?

SM – Premesso che di quel virus in particolare sappiamo poco stante la novità della sua comparsa, non esistono dati che indichino una mortalità significativamente diversa da quella di una qualunque influenza. È indispensabile aggiungere che i pochissimi che sono morti ad oggi non sono morti di Coronavirus ma con il Coronavirus, il che è molto diverso.

RD –  Cioè?

SM – Si trattava di pochissimi casi di persone molto avanti negli anni e già affette da patologie gravi. Per loro sarebbe bastato un normale raffreddore per il tracollo. Indicare come responsabile della loro morte il Coronavirus ha lo stesso grado di comicità che aveva incolpare il morbillo della manciata di morti sopravvenute in pazienti terminali.

RD – È solo comicità?

SM – Se non fosse comicità, dovremmo tirare in ballo condizioni come l’ignoranza e la truffa che non vogliamo tirare in ballo. E, allora, fermiamoci alla comicità.

RD – Una comicità piuttosto costosa, mi pare.

SM – Questo è uno degli aspetti curiosi su cui ho solo domande e nessuna risposta.

RD – Quali domande?

SM – Cominciamo dall’inizio, e sono certo di dimenticare qualche passaggio. Almeno da mesi io sto vedendo delle strane forme influenzali con polmoniti che faticano a rispondere non solo ai farmaci ma all’omeostasi, cioè alla capacità di autoguarigione che, in maggiore o minor misura, abbiamo tutti. Piano piano quei pazienti sono guariti e diventano difficilmente indagabili, anche perché non sono rintracciabili. Dunque, nessuna prova che si tratti del virus cinese. Mi chiedo come mai qualche mese fa si mise in atto una simulazione centrata su un’epidemia  teorica, guarda caso da Coronavirus, che avrebbe fatto sessanta milioni di morti nel mondo. Poi mi chiedo come mai qualche centinaio di soldati americani siano stati ospitati proprio a Wuhan, appena prima del manifestarsi della malattia. Altra domanda: perché i passeggeri dell’aeroporto di quella città venivano irrorati con un aerosol della cui natura niente è stato detto, e questo settimane prima che venisse denunciata l’esistenza del virus? Ma è di fronte alla reazione dei governi che resto ancora più perplesso.

RD – A che reazioni si riferisce?

SM  – Oggettivamente ci troviamo di fronte a ben poco: un virus, non importa il suo stato di famiglia, che ha un grado di patogenicità bassissimo e una mortalità irrilevante. Di patogeni infinitamente più diffusi e infinitamente più aggressivi ne abbiamo a iosa e nessuno si agita. Anzi, la stragrande maggioranza di loro è perfettamente sconosciuta alla massa e nessuno ne parla né, tanto meno, se ne preoccupa. Restando all’Italia, in termini di popolazione lo 0,8% del Pianeta, abbiamo 49.000 morti l’anno per infezioni contratte in ospedale e lei lo ha mai visto riportato a titoli cubitali? O ha mai visto ospedali chiusi per questo?

RD – Spieghi meglio.

SM – Ogni giorno più di 130 persone muoiono nella sola Italia per malattie infettive, e spesso si tratta di affezioni respiratorie, contratte nel corso di un ricovero in ospedale. Insomma, lei va a farsi togliere l’appendice ed esce con la polmonite, una malattia che, ovviamente, nulla ha a che fare con l’infiammazione dell’appendice ileo-ciecale. Questo semplicemente perché il grado d’igiene dei nostri ospedali è largamente insufficiente e i batteri e i virus strisciano e saltellano allegramente, per usare un’informazione scientifica che ci regalò la ex ministra Lorenzin. E, se a morire sono in 130 al giorno o pochi di più, pensi a quanti si ammalano e guariscono. E pensi a quanti muoiono a distanza dal ricovero e la loro morte non rientra nel calcolo. Di questo non si parla e tutti vivono felici.

RD – Perché non se ne parla?

SM – Io la risposta ce l’ho, ma, essendo suddito di un regime molto attento a non correre rischi sulla propria sopravvivenza, me la tengo. Le dico solo che tenere pulito un ospedale non garantisce vantaggi sulla cui natura mi lasci sorvolare.

RD – Ma, tornando al Coronavirus, perché si sta paralizzando l’Italia se quello che dice lei è vero?

SM – Ecco: è a questo che non trovo una risposta. Insomma, a chi giova? I numeri sono impietosi anche se si finge che chi è morto con il Coronavirus sia morto a causa del Coronavirus. Comunque si guardi la cosa, siamo di fronte all’irrilevanza. E, allora, a chi conviene massacrare la nostra economia già comatosa? A chi conviene dare al mondo l’immagine di un paese di appestati? Proprio ieri sera mi telefonava mio figlio da Tenerife dove abita da anni, e mi diceva che una signora incontrata per caso alla cassa del supermercato, sentendo l’accento, gli ha chiesto se fosse italiano e, ricevuta la ferale conferma, è inorridita. Del resto, è la reazione che non pochi italiani hanno verso i cinesi che incrociano per strada, come se il virus prediligesse un’etnia. Il fatto è che la percezione che rischiamo di dare è quella dei lebbrosi o degli appestati.

RD – Ma, insomma, ci dobbiamo proteggere contro il virus?

SM – Ognuno deve essere libero di comportarsi come crede meglio. Io posso dire che chiudere dei territori e dei luoghi di aggregazione, scuole comprese, è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Vedere gente che fa a botte per comprare a qualunque prezzo le mascherine di carta è tristemente ridicolo, se non altro perché molte di quelle proteggono dai virus come un’inferriata protegge dalle zanzare. E pure l’Amuchina… La gente è convinta che basti bagnarsi le mani con l’Amuchina, di fatto quello che chiamiamo commercialmente varechina insieme con alcool etilico, per essere al riparo da virus e batteri.

RD – La gente aspetta con ansia il vaccino.

SM – Dei vaccini e della loro totale inutilità ho parlato molte volte portando prove inoppugnabili e certificate. In questo caso è possibile che ci troviamo nelle condizioni del vaccino contro il tetano.

RD – Cioè?

SM – Il tetano è una malattia decisamente rara non trasmissibile da uomo a uomo e che non dà immunità. Il che significa che, a differenza di quanto accade con malattie come il morbillo, la varicella, la pertosse e non poche altre, chi si è ammalato può ammalarsi di nuovo. Insomma, non si acquisisce immunità. Non è affatto improbabile che il virus cinese sia nella stessa condizione, esattamente come i tanti virus influenzali con i quali condivide affinità: lei sia ammala d’influenza e si può ammalare di nuovo all’infinito perché la malattia non induce alcuna immunità. Quindi, come è il caso dell’influenza, quel vaccino potrebbe essere assurdo fin dalle basi teoriche. Insomma, la solita illusione a spese di chi ci casca, e un’illusione con gli effetti collaterali inevitabili per qualunque farmaco ma senza alcuna contropartita vantaggiosa.

RD  – E, allora, che fare?

SM – Niente.

RD – Niente?

SM – Niente di più di quello che lei fa normalmente per evitare di prendersi il raffreddore o l’influenza. Posso aggiungere che un’alimentazione razionale senza tante delle porcherie che mangiamo e che, ancora peggio, rifiliamo ai nostri bambini, fa miracoli. Con quella non si guarisce: si previene. Tenere in ordine l’intestino, tenere equilibrato il chilo e mezzo di batteri, funghi e virus che ci abitano e che costituiscono il microbiota è fondamentale. Le riserve armate del nostro sistema immunitario, quello che ci difende dalle malattie infettive, stanno in grande maggioranza proprio lì. Poi, se l’infezione arriva, è indispensabile non cercare di eliminare la febbre. Il rialzo della temperatura ha due effetti fondamentali complementari: migliora le nostre difese e indebolisce i patogeni.

RD – Dunque, la Tachipirina…

SM – La Tachipirina è solo uno dei tantissimi farmaci che contengono paracetamolo, un principio attivo che abbassa la temperatura corporea e che, quando è male utilizzato come, purtroppo, è nella stragrande maggioranza dei casi, fa danni. Forse per togliersi di torno le mamme fastidiose che non hanno voglia di accudire i bambini con la febbre, i pediatri propinano paracetamolo a piene mani, infischiandosi del fatto che, così facendo, annientano la prima e più efficace difesa di cui disponiamo. E poi c’è l’abuso degli antibiotici, troppo spesso somministrati a casaccio.

RD – A casaccio?

SM – Gli antibiotici sono farmaci mirati. Il che vuol dire che ognuno di loro è efficace nei confronti di certi batteri e non di altri. Quando non si è certi di quale sia il batterio che ha provocato la malattia, si ricorre quasi di regola agli antibiotici chiamati ad ampio spettro, vale a dire farmaci che si spera arrivino dove il medico non è arrivato con la sua diagnosi. Ma peggio ancora si fa quando si somministrano antibiotici per una malattia virale. Qui c’è l’assoluta certezza che il farmaco sarà inutile e in medicina ciò che è inutile è invariabilmente dannoso, non esistendo nessun medicinale privo di effetti dannosi. Aggiungo che l’abuso di antibiotici ha creato ceppi batterici sempre più resistenti, con questo indebolendo fino,non di rado, ad annullare l’efficacia di quella classe di farmaci formidabili. A margine, le dico che anche la chirurgia soffre di questo problema.

RD  – Perché?

SM – Perché quando il chirurgo lavora espone il suo paziente al mondo esterno e il corpo non è preparato a questa interferenza. Di qui l’indispensabilità di una copertura antibiotica. Ma se l’antibiotico funziona poco…

RD – Quindi, se ho capito bene, non ci sono antibiotici contro il Coronavirus.

SM – No di certo, come non ci sono per i virus in generale, compresa la varietà di Coronavirus responsabile di tanti raffreddori. Di fatto, i farmaci antivirali di cui disponiamo hanno un’efficacia modesta e per il Coronavirus non c’è niente che abbia un’efficacia provata.

RD – E le vitamine?

SM – Le vitamine A, E, D e C sono utili nella prevenzione, così come sono utili certi alimenti.

RD – Per esempio?

SM – Per esempio lo zenzero, la curcuma (sempre presa con il pepe nero, altrimenti perde efficacia), l’echinacea… Poi gli alimenti fermentati come i crauti o il kefir. E, ancora, le verdure, specie quelle in foglia. Insomma, se si mangia correttamente, se si fa una vita sana evitando, ad esempio, il fumo, si mantiene l’organismo capace di difendersi.

RD – Lei ha citato il fumo.

SM – Se vogliamo restare al Coronavirus che tanto terrorizza la gente, la difesa più immediata è quella che riguarda l’efficienza dei polmoni. Di qualunque cosa s’illudano i fumatori, i loro polmoni non sono in condizioni ideali e uno dei problemi è quello dello strato eccessivo di muco, spesso  con caratteristiche non proprio sane, che ricopre i bronchi e che fa scivolare profondamente i patogeni entrati per inalazione. In aggiunta, le ciglia vibratili, specie di fruste che sono presenti sulla parete interna dei bronchi, sono paralizzate dal fumo e non sono più capaci di spingere fuori dei polmoni gli aggressori. E, allora, anche il Coronavirus trova una bella porta aperta. Ma la cosa vale per qualunque patogeno che passi attraverso il sistema respiratorio, comprese le particelle di cui mi occupo da decenni.

RD – Insomma, per stare bene bisogna comportarsi bene.

SM – Sì, è così. E tenga anche conto che, se la paura è utile perché ci fa essere pronti a difenderci, la paura indebolisce le difese.  Dunque, è utile solo se è motivata e se è contenuta nei limiti della razionalità. Qui, invece, siamo al cospetto di una manifestazione d’isteria collettiva indotta per motivi che ignoro da chi approfitta dell’ignoranza e della fragilità intellettuale della gente.

RD – Un consiglio?

SM – Usate la ragione e non date credito a chi vi usa come animali da reddito. Spesso l’imperatore è nudo.





martedì 3 marzo 2020

La profondità non esiste senza umorismo



Se pensiamo ad un albero di solito ci vengono in mente subito il tronco,
i rami e le foglie e magari i bellissimi frutti. Pochi però pensano che per
volgersi verso l’alto e crescere in questa direzione l’albero ha dovuto
svilupparsi anche in un altra direzione.
Le radici non solo consentono al l’albero di nutrirsi e restare stabile
collegato alla terra ma anche di collegarsi ad altre piante e quindi a tutto
il mondo a lui collegato.
Io credo che allo stesso modo noi non possiamo essere veramente profondi
se prima non impariamo a ridere.

lunedì 13 gennaio 2020

Facciamoci prendere per mano dal mondo

Buongiorno al cambiamento. Se non siamo sintonizzati su quello che siamo e quindi la nostra vocazione rischiamo che la vita ci faccia "deragliare" attraverso crisi, che non capiamo e ci creano sofferenza. In quei momenti ci sentiamo soli al mondo e separati da tutto ma in realtà è proprio l'universo che ci sta indicando una via...

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Libreria della nuova umanità

  • La Missione di Vita di Angela Verardo Ed.Gagliano
  • Tutta la bibliografia di Vadim Zeland
  • Tutta la bibliografia ed i films di Alejandro Yodorowsky
  • Enneagramma per tutti di Maurizio Cusani
  • IL LIBRO sui tabù che ci vietano la conoscenza di ciò che veramente siamo di Alan W. Watts
  • 52 idee geniali per avere successo le straordinarie intuizioni di Napoleon Hill di Caren McCreadie
  • Conversazioni con Dio1-2-3-4 di Neale Donald Walsch
  • IL PROFETA di Kahlil Gibran
  • FISH! di S.C.Lundin, Harry Paul e J. Christianses
  • I cinque tibetani di Peter Kelder
  • Benessere totale di Deepak Chopra
  • Guarisci te stesso di Josè Silva e Robert B. Stone
  • Il libro di Mirdad di Mikail Naimy
  • Autobiografia di uno Yogi ParamaHansa Yogananda
  • Il Bar Celestiale di Tom Youngholm
  • il Tao della fisica di Frijtof Capra
  • Istruzioni di volo per aquile e polli di Anthony De Mello
  • La biologie delle credenze di Bruce H. Lipton
  • L'effetto luna di miele di Bruce Lipton
  • La profezia di Celestino di James Redfield
  • La decima illuminazione di James Redfield
  • La fine è il mio inizio di Tiziano Terzani
  • La via del guerriero di pace di Dan Millman
  • Come fare miracoli nella vita di tutti i giorni di W.W.Dyer
  • La voce dell'ispirazione di Wayne Walter Dyer
  • Le vostre zone erronee di Wayne Walter Dyer
  • Lettere dalla Kirghisia di Silvano Agosti
  • Riprendere i sensi di Jon Kabat-Zinn
  • Tutta la bibliografia di Eckhart Tolle
  • Tutta la bibliografia di OSHO
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