sabato 8 giugno 2019

I principi della missione di vita individuale e comune

Ogni viaggio inizia con il primo passo. Se il viaggio fosse la nostra mission e la mission comune, cosa mettiamo in valigia?






mercoledì 5 giugno 2019

Perchè siamo schiavi di noi stessi



Perché gli uomini sono schiavi di se stessi


L’essere umano in quanto individualità ed in quanto società rimane in uno stato di schiavitù per le seguenti ragioni:

1) MANCANZA DI LIBERTA’: gli individui non sono liberi in quanto questa società non vuole che lo siano, non vuole persone sagge, in quanto si ribellerebbero ad una vita senza senso. Una vita dedicata all’accumulo di denaro per altre persone: siamo costretti a lavorare (spesso facendo un’attività che mal sopportiamo o addirittura odiamo) per tantissime ore al giorno e per tutto il tempo della nostra vita. Ci viene concesso il tempo delle “cosiddette ferie” quando DOBBIAMO per forza divertirci, spendendo denaro in viaggi ed altre attività ludiche. Se ogni persona si dedicasse all’attività più consona alle sue attitudini, preferenze, passioni e talenti il lavoro non esisterebbe, ma sarebbe puro divertimento… tutti lo farebbero per quante ore vogliono senza limite alcuno e producendo molto di più e con molta più QUALITA’.
La libertà è un lusso che crediamo di non poterci permettere perché ci hanno imposto una vita che non abbiamo pianificato noi ma la NOSTRA FAMIGLIA e la NOSTRA SOCIETA’ , due entità che ci proteggono, ma, allo stesso tempo, ci opprimono in quanto nessuno coglie gli aspetti più profondi della parte negativa, soprattutto, quando si tratta della famiglia.
Questa entità contiene i germi delle nostre debolezze e quelli dei nostri avi che ci sono state tramandate e che noi tramanderemo ai nostri figli, inconsciamente, ma lo faremo se non saremo in grado di guarire dai traumi e dai blocchi che ci sono stati nel nostro albero genealogico.
Nasciamo per studiare quello che ci dicono, fare il lavoro che ci dicono, sposarci, fare dei figli e poi andare in pensione per tenere i figli dei nostri figli e passare qualche anno prima che le malattie psicosomatiche da noi stessi generate prendano il sopravvento su di noi per renderci la parte migliore della nostra vita, ovvero la maturità, un vero inferno per noi ed i nostri cari.
Dobbiamo essere schiavi per essere sfruttati, dobbiamo essere figli, padri, cittadini, lavoratori e consumatori; dobbiamo essere robot, schiavi di una vita meccanica dove la nostra consapevolezza viene annullata, dove non possiamo ribellarci altrimenti tutti ci additerebbero come pericolosi, perché la saggezza ci renderebbe liberi e quindi nessuna società, religione, stato o altro organismo imposto vuole la saggezza. E questo porta al secondo punto, secondo ma non in ordine di importanza:

2) MANCANZA DI CONSAPEVOLEZZA
Solo l’evoluzione personale della consapevolezza può darci lo slancio per uscire dalla schiavitù, ma DIPENDE SOLO DA NOI, da quanto tempo dedichiamo all’auto formazione, alla meditazione, alle attività che creano coscienza di se stessi, alle attività che creano benessere per noi e per gli altri.
La consapevolezza non è il pensiero, ma è la sua evoluzione: un’essenza dinamica fuori dal tempo e che sta sopra al processo del pensiero compulsivo formato dalle mille corazze e maschere della nostra personalità: una falsa individualità impostaci dal cosiddetto famoso ego: la miriade di immagini di noi impostaci dagli altri in modo subdolo da quando nasciamo.
Quando dimoriamo nel Sé, questa immagine è debole e quindi riusciamo ad essere noi stessi, e, perlomeno, a controllare l’ego e ad usarlo, non il contrario.

3) MANCANZA DI NATURALEZZA. Abbiamo perso il contatto con la natura e ciò che ci contiene. Non ci rendiamo più conto di essere un tassello di un incredibile mosaico che funziona dinamicamente in modo armonico. Ogni qualvolta che non siamo naturali creiamo un effetto uguale e contrario che si riflette su di noi in modo negativo, come un potenziale superfluo creato per ristabilire armonia dove noi stessi abbiamo creato solo caos.
L’uomo moderno è sostanzialmente creatore di caos: possiamo valutare, guardando con gli occhi del bambino, cosa stiamo facendo alla nostra casa Madre Terra, a noi stessi ed ai nostri vicini.
Tornando ad una vita naturale, ma allo stesso tempo con l’uso di una tecnologia sostenibile, l’uomo potrebbe invece trasformare la società in un luogo di benessere per tutti.

Why men are slaves of themselves


The human being as individuality and as a society remains in a state of slavery for the following reasons:

1) LACK OF FREEDOM: individuals are not free because this society does not want them to be, does not want wise people, as they would rebel against a meaningless life. A life dedicated to the accumulation of money for other people: we are forced to work (often doing an activity that we don't like or even hate) for many hours a day and for the whole time of our lives. We are allowed the time of the "so-called holidays" when we MUST have fun, spending money on trips and other recreational activities. If every person devoted himself to the activity most suited to his attitudes, preferences, passions and talents, work would not exist, but it would be pure fun ... everyone would do it for as many hours as they want without any limit and producing much more and with much more QUALITY. .
Freedom is a luxury that we believe we cannot afford because they have imposed on us a life that we have not planned but OUR FAMILY and OUR SOCIETY, two entities that protect us but, at the same time, oppress us as no one catches us the deeper aspects of the negative part, above all, when it comes to the family.
This entity contains the germs of our weaknesses and those of our ancestors that have been handed down to us and that we will pass on to our children, unconsciously, but we will do it if we are not able to recover from the traumas and blocks that have been in our tree Pedigree.
We are born to study what they tell us, do the work they tell us, get married, have children and then retire to keep our children's children and spend a few years before the psychosomatic illnesses we generate take over us to make ourselves the best part of our life, or maturity, a real hell for us and our loved ones.
We must be slaves to be exploited, we must be children, fathers, citizens, workers and consumers; we must be robots, slaves of a mechanical life where our awareness is nullified, where we cannot rebel otherwise everyone would point us as dangerous, because wisdom would make us free and therefore no society, religion, state or other imposed organism wants wisdom. And this leads to the second point, second but not in order of importance:

2) LACK OF AWARENESS
Only the personal evolution of awareness can give us the impetus to get out of slavery, but ONLY DEPENDS ON US, how long have we dedicated to self-training, meditation, activities that create self-awareness, activities that create well-being for us and for others.
Awareness is not thought, but its evolution: a dynamic essence out of time and that is above the process of compulsive thinking formed by the thousand armor and masks of our personality: a false individuality imposed on us by the so-called famous ego: the myriad of images of us imposed on us by others in a subtle way since we were born.
When we abide in the Self, this image is weak and therefore we manage to be ourselves, and at least to control the ego and use it, not the other way around.

3) LACK OF NATURALNESS. We have lost touch with nature and what contains us. We no longer realize we are a piece of an incredible mosaic that works dynamically in a harmonious way. Whenever we are not natural we create an equal and opposite effect that reflects on us in a negative way, as a superfluous potential created to restore harmony where we ourselves have created only chaos.
Modern man is basically a creator of chaos: by looking with the eyes of the child, we can evaluate what we are doing to our Mother Earth home, to ourselves and to our neighbors.
Returning to a natural life, but at the same time with the use of sustainable technology, man could instead turn society into a place of well-being for all.

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