La ricerca della specialezza
A cosa mi riferisco?
Al fatto che ormai siamo tutti un poco schiavi di algoritmi sconosciuti che cambiano, di strategie nuove che diventano vecchie dopo 15 minuti, della ricerca inesauribile di qualcosa che attiri veramente l’attenzione e faccia dire a tutti o a molti: “che figata, questa cosa che hai scritto, hai proprio ragione!”.
Allora mi sovviene alla mente un’illuminante lezione di “Un corso in Miracoli” che la Maestra spirituale Lucia Merico ripete ormai da trent’anni o più a tutti: “Vuoi essere felice o avere ragione?”.
Anche la specialezza è una parola usata da chi mastica questo libro, che non è un libro ma un vero e proprio percorso che dura tutta la vita per disimparare alcuni meccanismi mentali che ci bloccano e impoveriscono il nostro percorso, sostituendoli con nuovi che spaziano in tutti i campi, con l’aiuto di qualcosa che spesso scordiamo: la nostra scintilla divina e qualcuno che la può accendere traducendo per noi l’Assoluto in parole Relative, il mio amico “spiritososanto”, a cui possiamo affidare qualcosa che non riusciamo ad affrontare da soli.
Non me ne vogliano i puristi del settore se scherzo un poco ed io gli ricordo proprio che la prima “amnesia” che ha creato la separazione fra noi e il Cielo è nata proprio dalla mancanza di una risata.
Ritornando all’argomento principale, tutti vogliamo in fondo in fondo essere speciali: per distinguerci, per essere lodati, per ricevere attenzioni, per attirare amici e clienti, per fare vedere il nostro valore ed i nostri talenti, per esprimere noi stessi, per far vedere che siamo migliori degli altri, per far vedere che gli altri sono peggiori di noi…
Lo dico senza giudizio perché ci sono dentro pure io anche se ultimamente ho scritto e letto un poco meno ed ho preferito altre attività, come leggere un libro, passeggiare, fare i lavori di casa in modo consapevole ed in presenza.
Va bene tutto purché sia farina del nostro sacco: la specialezza è l’essenza delle richieste del nostro ego, ciò che vogliamo che altri possano vedere in noi, i nostri segreti desideri di grandezza e successo, la vita vista da un palco dove tutti ci applaudono e nessuno ci critica.
È tutto molto bello ma anche molto finto. La vita vera non è sempre così.
E quindi possiamo ritornare a nascondere le nostre miserie facendo vedere solo le nostre grandezze per farci applaudire oppure possiamo guardare in faccia la nostra ombra e prenderci carico dei nostri pesi e nodi, guardarli, parlarci, capirli ed infine lasciarli andare dopo aver compreso il perché della loro esistenza e venuta, poiché tutto ha un suo scopo.
Tutto ha uno scopo e dobbiamo sempre chiederci quale sia per fare le nostre scelte e creare la via che sia in linea con il nostro intento più profondo e se abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenda la mano e ci accompagni, anche solo con un sorriso, un abbraccio o un vero ascolto, io ci sono.