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C'è qualcosa di straordinariamente inesplicabile nel descrivere il perchè si diventa un Alpestre. Dicesi Alpestre un facente parte di una strana comunità umana che si riunisce in tempi piuttosto rituali e soliti nel paesino di Alpe di Vobbia e riesce ad allietare la propria permanenza grazie alla compagnia reciproca, ai paesaggi incantati e strabilianti, all'incredibile energia di alcuni unito all'infinita immobilità di altri ma senza che ci siano contrasti.
E' uno strano modo di convivere in cui alcuni della comunità vedono il riflesso dellle componenti più vere della propria anima: insomma fare quello che mi piace con chi mi piace! parlo di semplici gesti e non di gesta, di piccole grandi cose che rendono felice la nostra estate.
C'è qualcosa di empatico e strano nel modo di capirsi al volo, tra noi di Alpe.
Qualcosa di inesplicabile, appunto, proprio perchè fuori dalle righe di una vita quotidiana in città che ci schiaccia verso la volgarità della ripetitività più vuota.
C'è qualcosa di incredibilmente semplice e bello ad Alpe che solo un poeta potrebbe spiegare e forse anche queste mie parole sono solo vuoti suoni. Solo il silenzio del mattino di fronte ai paesaggi e l'aria fresca, il verso delle mucche, le risate tra di noi, le feste incredibilmente "festose" e scatenate e tante altre possono spiegare...
Qualcosa che va oltre l'amicizia c'è fra noi di Alpe. Qualcosa che si rinnova come le stagioni e però non invecchia e non cambia.
Nella vita così piena di sorprese, pultroppo spesso amare a me fa piacere avere almeno questa certezza ogni estate.
E a voi ?
Grazie Alpestri.
Alehandra.
Belle parole sembrano scritte da un bravo giornalista ,peccato non fare copia incolla sul nostro sito.
RispondiEliminaLa mattina purtoppo noi del Alpe la buttiamo nel cesso ,ed è un peccato perchè ci sono dei colori e un silenzio incredibile inoltre si può vedere qualche animale.
Mi ricordo che da pivello si andava sul Antola ridendo e facendo i cazzoni,purtroppo col passare del tempo si è persa questa abitudine.
Gae