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Felicità è il nome che diamo ad un'esperienza vissuta durante il nostro sonno. In tale condizione in cui tutti siamo esiste una legge fondamentale: la dualità di ogni cosa.
Felicità può esistere solo perche esiste il suo opposto, sono la faccia della stessa medaglia, e la terza parte siamo noi che osserviamo o viviamo il tutto.
E' la famosa trinità di cui parlano tutte le religioni?
Essere felici credo sia solo un momento in cui il pendolo è verso quella parte, mentre quando è dall'altra siamo infelici.
Solo quando siamo risvegliati siamo in grado di trascendere e quindi lasciarci alle spalle entrambe, guardarle, provarle e lasciarle cadere entrambe....tutte le dualità che ci spaccano indue distruggendo la nostra integrità spirituale.
Il cammino della vita non è inutile, anche se ci inventiamo centinaia di inutili significati. Il cammino deve essere la morte del nostro sonno e la rinascita di un uomo nuovo, libero perchè può vedere il suo vero volto, la verità tramite la sua totale consapevolezza, creando una grande beatitudine.
Daltronde come non ricordare, come diceva Lao Tzu che la verità che si può esprimere a parole non è la verità. ( non è il vero Tao)
Infatti parlarne, pensare quando si è addormentati e puro filosofeggiare, ovvero un inutile sforzo della mente, che è la vera malattia dell'uomo!
I bisogni del corpo? Le religioni le negano? Certo che hai ragione, cara Luisa!
Ma sono proprio queste false religioni che hanno per secoli cacciato nei reconditi del nostro inconscio tutti i bisogni del corpo tramite la REPRESSIONE.
Quando reprimi un bisogno come ad esempio un bisogno sessuale, non fai altro che rimandare, facendo filtrare il bisogno amplificato nel tuo inconscio, nel profondo di te stesso...finchè non esploderà nel momento più incontrollato.
Valutare con consapevolezza ogni bisogno, ogni pensiero è un'altra cosa.
Vivere come uomini e non come ci hanno insegnato i preti di ogni religione.
La verità è qui, disponibile dentro di noi da quando nasciamo, nessuno ce la può fornire con dogmi o "pacchetti tutto compreso" ! Dobbiamo guadagnarla tramite l'osservazione del divino che è dentro di noi, attraverso il silenzio della mente.
Quello che so è questo.
Applicarlo si può fare con centinaia di tecniche appartenenti alla notte dei tempi, quando l'uomo ancora cercava se stesso.
L'esperienza è l'unica insegnante, le parole ed i pensieri sono solo presi a prestito dagli altri, quindi inutili e deleterei.
Lasciamo uscire il nostro caos per capire cosa alberga nella nostra mente! Una volta che lo avremo visto come testimoni, capiremo che noi NON siamo la nostra mente, bensì il testimone che stà ossevando con consapevolezza.
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