martedì 15 ottobre 2013

Quarta lezione presso università dell'essere umano


Quarta lezione presso l'Universita dell'Essere Umano 
Chi siamo realmente?

Guardando il video di Gangaji postato qui sotto (vedi: http://youtu.be/kUtH0DDJorM) mi sono sorte alcune riflessioni:
Chi sono io? Cosa c'è di davvero importante in questa vita che stò vivendo?
Sto realmente vivendo come vorrei e in conformità a quello che realmente sono, oppure i miei pensieri, le mie azioni e addirittura quello che penso di vedere di fronte a me sono solo il risultato dell’illusione postami da tutte le influenze avute da quando sono nato?
Qual è il nocciolo a cui devo tornare per fare il punto zero? Dove si trova il mio vero centro?
Centinaia di domande a cui si potrebbero dare altrettante risposte, ma non è questo il punto.
Proviamo a fare come i Deva, a dire quello che non sono?

Non sono il mio nome e cognome, la mia razza, la mia nazionalità: mi sono state affibbiate in base ad un semplice “caso” geografico. Se io fossi nato in Africa… Se non potessi cambiare nessuna di queste realtà la mia libertà sarebbe semplicemente finta e inesistente.
Inoltre tutte queste etichette le posso facilmente modificare in un attimo e sarei sempre lo stesso, o no? Provate a scambiare due bambini appena nati ( ad esempio un israeliano ed un palestinese) e darli alle nuove famiglie. Quando cresceranno diventeranno quello che la società intorno a loro determinerà di essere ed anche provando a dire di questo scambio avvenuto alla nascita, pensate che cambierebbe qualcosa, oltre allo shock?

Non sono il mio lavoro. C’è chi si identifica fortemente con quello che “produce” e ciò può essere positivo ma dipende dai punti di vista. Esempio:
Se fossi il miglior progettista di mine anti-uomo al mondo per una grande industria di armi sicuramente avrei un lavoro che mi fornisce fama e molto denaro e quindi una bella vita dal punto di vista materiale ma pensando alle conseguenze dei miei progetti cosa ho veramente prodotto se non sofferenza e morte? Che utilità ha avuto questo mio “lavoro”?
Qualcuno so che starà pensando: “qualcuno deve farlo perché anche se è uno sporco lavoro permette di mantenere degli equilibri tra vita e morte e tra il più forte ed il più debole similmente a quanto detto da Darwin riguardo l’evoluzione della specie”…eccetera eccetera… bla bla bla”.
Gli equilibri per me sono ben altri: collaborazione, armonia, compassione, senso di appartenenza ad un'unica umanità, integrazione e convivenza, rispetto, pace, obiettivi volti alla serenità e non all’accumulo di ricchezza….ecc ecc

Non sono i miei pensieri, la mia mente. Questo non è vero del tutto ma in parte. I pensieri fanno parte di me nella misura in cui mi attraversano in quell’istante ma non sono prodotti da me e quindi non sono me. La semplice dimostrazione di questa realtà avviene allorquando in una fase meditativa riesco a “vedere i miei pensieri” e piano piano svaniscono…qualcosa rimane vigile in quel momento di non-mente? Certo che si altrimenti starei dormendo o sarei morto. Ergo : non siamo i nostri pensieri. I pensieri non sono ovviamente fisici ma neppure sottilmente, stiamo parlando solo di un processo.

Non sono il mio corpo: e qui si va sul difficile. Io ho un corpo ma non sono quello. Ne questo ne quello. Il corpo mi permette di collegarmi e interagire con l’esterno e l’interno tramite le mie emozioni, ma non sono neppure le emozioni, variabili come il tempo atmosferico.
Posso concepire tutto questo grazie alla mia autocoscienza che è pura consapevolezza, il testimone che guarda i miei pensieri, il mio corpo e le mie emozioni.
Il corpo è un fantastico mezzo, una macchina meravigliosa ed intelligente di cui mi dovrei sempre meravigliare e provare lo stupore del bimbo di fronte al mare la prima volta.

La realtà è che noi siamo tutte queste cose e nessuna di esse in assoluto, facciamo parte di un sistema vivente interconnesso di cui abbiamo perso la consapevolezza.
Alcune persone vivono in modo infelice parte o tutta la loro vita spesso a causa della loro identificazione con il possesso di oggetti o modi di essere inutili: grosse quantità di denaro, fama e successo, la casa più grande e bella, l’auto più grossa e potente, il cellulare o il computer più nuovo, il corpo più bello e ammirato, la collezione di fidanzate/i.
Tutto quello per cui vale la pena di vivere solitamente non ha alcun valore per questo tipo di persone ed effettivamente non ha alcun valore misurabile: essere amati ed amare, avere comprensione profonda, vivere in pace e serenità, raggiungere alti picchi di consapevolezza, riuscire ad avere accettazione non passiva, salute del corpo e della mente, dedicarsi al proprio e altrui progresso spirituale…
Satyam
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Fourth lecture at the University of Being Human
Who we really are ?

Watching the video of Gangaji here:
(http://youtu.be/kUtH0DDJorM) there was some thoughts:
Who am I? What's really important in this life that I'm living in?
I'm actually experiencing as I would like , and in accordance to what they really are , or my thoughts , my actions , and even what I think I see in front of me are just the result of illusion put to me by all the influences had since I was born ?
What is the core to which I must return to do the zero point ? Where is my true center ?
Hundreds of questions that could give many answers, but that's not the point .
We try to do as the Devas , to say what they are not ?

I do not have my name, my race, my nationality : I have been buckled on the basis of a simple "case" geographic . If I had been born in Africa ... If I could not change any of these actually my freedom and would just pretend does not exist.
Moreover, all these labels I can easily change in a moment and I would always be the same, or not? Try to swap two newborn infants (eg, an Israeli and a Palestinian ) and give them to new families . When they grow up to become what society determines to be around them and also trying to say that this exchange took place at birth, do you think that would change anything , in addition to the shock ?

I am not my job. There are those who strongly identifies with what they "produce" and it can be positive but it depends on your point of view . example:
If I were the best designer of anti-personnel mines in the world for a large arms industry certainly would have a job that gives me a lot of fame and money, and therefore a good life from the material point of view , but thinking about the consequences of my projects I've really product if not suffering and death? What use had this my "work" ?
Does anyone know what is he thinking , " someone has to do it because even though it's a dirty job allows you to maintain the balance between life and death and between the strongest and the weakest similar to what Darwin said about the evolution of the species " and so on ... and so on ... blah blah blah. "
The balance for me are quite different : collaboration , harmony, compassion , a sense of shared humanity , integration and coexistence , respect, peace , serenity and objectives aimed at the accumulation of wealth .... etc. etc.

I am not my thoughts , my mind . This is not true at all but in part. Thoughts are part of me to the extent that through me at that moment but are not produced by me and so I'm not me. The simple proof of this fact takes place when in a meditative phase can " see my thoughts " and slowly fade away ... something remains vigilant in that moment of no-mind ? Sure you 'd be sleeping or otherwise I would have died . Ergo : we are not our thoughts . The thoughts are obviously not physical but even subtly , we are only talking about a process.

I am not my body: and here you go the harder. I have a body but not the one . I do this one . The body allowing me to connect and interact with the outside and the inside with my emotions, but they are not even the emotions , variables such as the weather .
Can I conceive all this thanks to my self-consciousness which is pure consciousness , the witness watching my thoughts , my body and my emotions .
The body is an amazing medium, a wonderful machine and intelligent that I should try and always wonder the wonder of the child in front of the sea the first time.

The reality is that we are all these things and none of them at all, we are part of a living system of interconnected we lost consciousness.
Some people live in a wretched part or all of their lives often because of their identification with the possession of objects or ways of being useless : large amounts of money, fame and success, the bigger house and nice , the thickest car and powerful, the newest phone or the computer , the body more beautiful and admired the collection of girlfriends / s .
Everything that is worth to live usually has no value for this type of person and actually has no measurable value to be loved and to love , have deep understanding , live in peace and serenity, reach higher peaks of consciousness, able to have not passive acceptance , health of body and mind , focusing on their and others' spiritual progress ...

Satyam Alessandro Orlandi
Facebook: Manifesto della nuova umanità
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