martedì 16 maggio 2017

dodicesima lezione presso l'universita dell'essere umano



In politica, come in altre attività di coordinamento ed in generale in qualsiasi professione sappiamo tutti che sono importanti due aspetti.
Il primo è la professionalità, il know how, , l’esperienza, ecc ecc. Non mi dilungo nel descrivere tale qualità perché non serve: nell’attuale società distorta dove la competitività è la norma e la crescita è l’imperativo ci hanno insegnato che DEVI essere migliore degli altri in una ipotetica scala infinita dove godi per quelli sotto e soffri per quelli sopra, quindi solo infelicità e sofferenza.
Il secondo che viene sempre ritenuto meno importante è l’aspetto umano.
Ed è questo che può salvarci.
Ogni persona ha peculiarità negli aspetti caratteriali, comportamenti , abitudini, cultura ecc
Ogni persona ha dei talenti ed alcuni sono nascosti. Neppure lui li conosce, devono uscire allo scoperto ma ci sono.
Come ben saprete se avete studiato le lezioni precedenti secondo il mio metro generale e non particolare l’essere umano per essere chiamato tale deve avere almeno queste tre componenti:
libertà , naturalità e consapevolezza.
Se non sei libero non puoi fare nulla poiché nelle tua condizione di schiavo non puoi affatto vivere, sei solo un robot che esegue gli ordini dati in modo automatico con qualche sprazzo di umanità (magari durante le ferie…).
Se non sei naturale e totale nell’essere e nell’azione ed ogni cosa scaturisce solo dalla mente torniamo al punto di partenza: sei solo un robot che esegue le sue abitudini, frutto dei condizionamenti precedenti ed ormai inseriti in modo permanente nella tua “ram” , l’inconscio: per cui non ti accorgi neppure di cosa stai pensando, facendo.
Essere naturali non è una qualità che solo alcuni hanno ma si può coltivare: con delle pratiche psico fisiche di consapevolezza e con il contatto di madre natura, un contatto vero e profondo. Per questo le nostre città sono purtroppo inadatte a questa trasformazione.
Per farvi un esempio di perfezione in questo senso pensate allo sciamano dei nativi Americani (i veri Americani con la A maiuscola che sono stati ovviamente trucidati dai famosi cow boy , una cozzaglia di delinquenti armati e senza cervello e soprattutto senza umanità, molto diversi da quello che ci volevano far credere nei film che abbiamo visto da piccoli).
La consapevolezza è fondamentale: “sono arrivato, sono a casa, nel qui e ora” e quindi vedo cosa succede intorno a me e dentro di me, perché lo vivo e scelgo i pensieri e le azioni e non il contrario.
Quanto sono la maggior parte del tempo in questo stato (perché sempre secondo me è impossibile per molti e possibile solo per alcuni) la mia energia scende in parte dal cervello dove la concentriamo sempre più in basso, verso il cuore.
Questo è importante perché quando l’energia arriva al cuore è possibile vivere l’esperienza dell’amore vero vero: senza condizioni, senza fine, senza bersaglio, così come il sole si espande con i suoi raggi verso qualunque cosa senza escludere: include perché è universale.
Quello che i Buddhisti chiamano compassione: includere e non escludere , in inter-essere in cui ogni cosa vivente e non fa parte di un tutto che si influenza a vicenda in ogni istante: come diceva un famoso scrittore “il volo di una farfalla qui sulla terra può influenzare una stella in un’altra galassia”, ogni nostro pensiero o azione è profondamente legato a tutto ciò che ci circonda.
Ma torniamo alla politica.
La politica dovrebbe essere un servizio dato dalle migliori persone presenti in una comunità (tipo il militare una volta) per un tot di tempo e poi basta (dai due ai cinque anni al massimo),volontario e quindi retribuito con la stessa retribuzione precedente della persona (ovviamente tutto spesato, almeno). Queste persone possono rendere un grosso servizio offrendo in dono le proprie capacità ed esperienze unendo la loro unicità e umanità per rendere migliore l’organizzazione delle cose comuni e la vita di tutti.
Senza tante parole vi farò due esempi degli unici due uomini politici (che io conosco) che rientrano in tutto o in parte nel mio concetto di umanità: Nelson Mandela e José Mujica (ancora in vita: ex presidente della repubblica dell’Uruguay).
Cominciamo a lavorare per questa umanità.
Alessandro Orlandi
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In politics, as in other coordination activities and in general in any profession we all know that two aspects are important.
The first is professionalism, know-how, experience, etc. ecc. I do not dwell on describing this quality because it does not work: in the present distorted society where competitiveness is the norm and growth is the imperative they have taught us that you will be better than the others in a hypothetical infinite scale where you enjoy those under and suffer For those above, so only unhappiness and suffering.
The second that is always considered less important is the human aspect.
And that is what can save us.
Every person has peculiarities in character, behavior, habits, culture, etc.
Each person has talents and some are hidden. He does not even know them, they have to go out and find out.
How well will you know if you have studied the previous lessons according to my general meter and not particularly the human being to be called such must have at least these three components:
Freedom, naturalness and awareness.
If you are not free you can not do anything because in your slave condition you can not live at all, you are just a robot who automatically executes your orders with some humanity spell (maybe during holidays ...).
If you are not natural and total in being and in action, and everything comes from the mind, let's go back to the starting point: you're just a robot that performs its habits, the result of the previous conditioning and now permanently inserted into your "ram ", The unconscious: so you do not even realize what you're thinking, doing.
Being natural is not a quality that only some have but can be cultivated: with physical psychic practices of awareness and with the touch of mother nature, a real and profound contact. That is why our cities are unfortunately unsuitable for this transformation.
To give you an example of perfection in this regard, think of the Shaman of native Americans (the true Americans with the A capital that were obviously slain by the famous cow boy, a bunch of armed and brawny criminals and especially without humanity, very different from that That they wanted to make us believe in the movies we've seen from little ones).
Awareness is crucial: "I came, I'm home, here and now" so I see what happens around me and inside me, because I live and choose thoughts and actions and not the other way around.
How much of my time is in this state (because I always think that it is impossible for many and possible only for some) my energy falls in part from the brain where we focus it all the way down to the heart.
This is important because when energy reaches the heart it is possible to experience the experience of true love: without conditions, without end, without target, as the sun expands with its rays to anything without excluding: it includes why Is universal.
What the Buddhists call compassion: to include and not exclude, in inter-being, in which everything is alive and is not part of an all-influencing one at a time: as a famous writer said, "the flight of a butterfly here on Land can affect a star in another galaxy, "all our thoughts or actions are deeply tied to everything around us.
But let's go back to politics.
Policy should be a service given by the best people present in a community (like the military once) for a while and then enough (from two to five years at most), voluntary and therefore paid with the same person's previous salary (Of course everything is worth it, at least). These people can make a great deal of service by offering their skills and experiences by joining their uniqueness and humanity in order to better organize common things and the lives of all.
Without so many words I will give you two examples of the only two political men (whom I know) that fall entirely or partly into my concept of humanity: Nelson Mandela and José Mujica (still alive: former president of the Uruguay republic).
Let's start working for this humanity.
Alessandro Orlandi



lunedì 8 maggio 2017

utopia di un dipendente


Dalla mia esperienza ho notato alcune cose per cui non funziona la comunicazione nelle aziende.
Che siano piccole, medie o multinazionali i rapporti interpersonali sono fra gli stretti collaboratori, mentre la cosiddetta “padronanza” rappresenta un miraggio soprattutto nelle multinazionali.
La distanza fra questi e quelli diventa incolmabile e le interpretazioni dei messaggi dei vari manager “di mezzo” provocano distorsioni e incomprensioni.
Parliamoci chiaro: ognuno in questo mondo, specialmente nel mondo del lavoro tende a fare il proprio interesse e spesso questa solida verità non viene affrontata come se fosse scomoda e fastidiosa.
Non è forse normale che il datore di lavoro tenda a far dare il massimo ai collaboratori pagandoli meno possibile nello stesso tempo non è forse normale che i dipendenti cerchino di fare meno possibile guadagnando sempre di più?
Tutto questo tenendo conto che il messaggio fondamentale di fondo che questa società ci impone è di crescere smisuratamente aumentando i profitti per avere una solidità che consenta la prosecuzione della vita dell’azienda.
E’ un po’ come se ogni giorno ognuno di noi andasse al supermercato comprando del cibo a lunga conservazione e stipandolo in casa perché...non si sa mai nei momenti di magra potrei morire di fame.
Come noi dipendenti impieghiamo i nostri danari lo sappiamo bene, non serve che io lo elenca qui ma sappiamo anche che siamo sempre “sul filo del rasoio” perché tutto sommato la vita è rischiare, è portare se stessi ai propri limiti ed andare oltre, dunque vi immaginate la noia?
Nelle aziende invece che fine fanno i fiumi di denaro che vengono creati dai profitti anno dopo anno? Chi lo sa? Oltre agli investimenti , che sono il sacrosanto modo di creare un futuro il resto dove finisce?
Qual è il futuro che stiamo creando per i nostri figli, nipoti e pronipoti (sempre che ci saranno) ?
Secondo me l’unico vero scopo per cui un’azienda debba esistere è la felicità dei suoi dipendenti e dei suoi clienti, con il giusto profitto per sopravvivere, niente di più.
Non è una forma di comunismo aziendale ma credo l’unico modo per poter creare una vera etica aziendale capace di far sopravvivere l’uomo su questo pianeta.
Si perché non ci scordiamo che le risorse utili alla sopravvivenza sono ben oltre consumate ormai e ci vorrebbero due pianeti per far andare avanti questa maledetta crescita che si sta mangiando tutto proprio tutto il nostro futuro!
Nelle aziende spesso vengono fatte riunioni, date disposizioni ma sempre a riguardo di obiettivi economici: aumentare il fatturato, crescere sui margini, diminuire gli stock, aumentare la fidelizzazione dei clienti ecc ecc
Il 99,9% delle persone mentre sente queste disposizioni pensa: “ e io cosa ci guadagno, come al solito niente o la solita pacca sulla spalla?”. Parliamoci chiaro, la motivazione manca e diventa la solita: se l’azienda non riesce a fare questo andrà male e quindi potresti essere licenziato ecc ecc…. Ecco avete capito di cosa parlo? Della paura. Nelle aziende si motivano i collaboratori ancora come migliaia di anni fa si faceva con gli schiavi: con la paura.
Mai sentito che un’azienda dica: no, io prima di tutto voglio che chi lavori qui sia felice e appassionato per quello che sta facendo, che sia presente nel quieora mentre lavora: pensate a quale risultato avrebbe un’azienda con collaboratori di questo tipo sui clienti?
Credete che non si possa fare?
Io credo di si.
Sono sicuro di si.
Basta volerlo.
Alessandro Orlandi

From my experience I noticed some things that communication in companies does not work.
Whether small, medium or multinational, interpersonal relationships are among the close associates, while so-called "mastery" is a mirage especially in multinationals.
The distance between these and those becomes unbreakable and the interpretations of the messages of the various "middle" managers cause distortions and misunderstandings.
Let's be clear: Everyone in this world, especially in the world of work tends to make their own interest and often this solid truth is not addressed as if it were uncomfortable and annoying.
Is it not normal for an employer to try to make the most of its employees by paying them less than possible at the same time, is it not normal for employees to try to make less profit by gaining more and more?
All this taking into account that the fundamental message that this company imposes on us is to grow tremendously by increasing the profits to have a solidity that will allow the company to continue its life.
It's a bit like every day we go to the supermarket by buying long-lasting food and putting it in the house because ... you never know when I'm lean I could starve.
As we employees use our money we know it well, I do not need to list it here but we also know that we are always "on the razor wire" because all together life is risking, is to bring ourselves to your limits and go further, therefore Do you imagine boredom?
In the end-to-end businesses do the rivers of money that are created by profits year after year? Who knows? In addition to the investments, which are the sacrosanct way of creating a future the rest where it ends?
What is the future we are creating for our children, grandchildren, and grandchildren (when ever there)?
In my view, the only true purpose for which a company has to exist is the happiness of its employees and its customers, with the just profit to survive, nothing more.
It is not a form of business communism, but I believe the only way to create a true corporate ethic that is able to survive man on this planet.
It is because we do not forget that the resources that are useful to survival are far more than consumed now and we would like two planets to keep this damned growth going on all of our future!
Meetings, arrangements, but always on economic goals are often made in companies: increasing revenue, increasing margins, decreasing stocks, increasing customer loyalty etc. etc.
99.9% of people feel these arrangements thinking, "and what do I gain, as usual, or the usual pouch on my shoulder?" Let's be clear, motivation lacks and becomes the usual: if the business fails to do this it will go bad and so you could be fired etc etc .... So you understand what I'm talking about? Of fear. Employees continue to motivate their employees as thousands of years ago they did with the slaves: with fear.
Never heard of a company say no, I first want that whoever works here is happy and passionate about what she is doing, that she is present in her while she works: think about what result she would have a company with such collaborators About customers?
Do you think that can not be done?
I think so.
I'm sure you did.
Just want it.
Alessandro Orlandi

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