Un abbraccio a tutti ❤️
Per chi si riconosce in una nuova visione del mondo: guardandolo da se stessi. Per chi vuole abitare e non distruggere la propria casa... "Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto". If you recognize yourself in a new vision of the world, looking at it from themselves. For those who want to live and not destroy your home ... "Remember your humanity and forget the rest."
martedì 31 dicembre 2019
Discorso di fine anno 2019
Buoni propositi per il nuovo anno? No, buoni propositi per entrare nel cambiamento e nella nostra evoluzione...
Un abbraccio a tutti ❤️
Un abbraccio a tutti ❤️
giovedì 17 ottobre 2019
Chi dorme e chi guarda
Sono giunto ad una conclusione guardando i gusti delle persone nel fruire di contenuti on line.
Le persone non vogliono svegliarsi, crescere, imparare, prendersi la responsabilità della propria vita e per spiegare questo vi voglio ricordare quel personaggio del film matrix di nome Cypher che, pur sapendo di essere assoggettato alle macchine alla stregua di una batteria vivendo un sogno organizzato da un software falso, lo preferisce alla libertà poiché troppo dura, dovendo combattere contro un nemico che sembra invincibile.
Alcune persone preferiscono dormire, essere assoggettate al sistema anche quando capiscono che esiste, poiché gli è troppo scomodo dover scegliere ogni giorno cosa pensare, dire, fare.
E davvero più facile usare quegli stereotipi prefabbricati che ci vengono propinati che ricercare dentro se stessi i propri valori e talenti e mettere in pratica così il nostro scopo.
Uscire dalla cosiddetta area di comfort può fare paura o può essere difficile per qualcuno, ma rimanervi senza tentare presuppone il fatto della non scelta, della non libertà e quindi qualcun altro deciderà per noi.
Poi ci sono invece coloro che dormono e non sanno di essere assoggettati ad un sistema e quindi non capiranno neppure di cosa sto parlando.
Ci vediamo alla prossima, fuori da Matrix.
--------------------------------------------------
I came to a conclusion looking at people's tastes in using online content.
People do not want to wake up, grow, learn, take responsibility for their own lives and to explain this, I want to remind you of the character from the matrix film of name Cypher who, knowing he is subjected to machines like a battery, living a dream organized by a fake software, he prefers it to freedom because it is too hard, having to fight against an enemy that seems invincible.
Some people prefer to sleep, be subjected to the system even when they understand that it exists, because it is too uncomfortable for them to have to choose every day what to think, say, do.
It is really easier to use those prefabricated stereotypes that are offered to us than to search within ourselves for our own values and talents and so put our purpose into practice.
Coming out of the so-called comfort zone can be scary or difficult for someone, but staying there without trying presupposes the fact of not choosing, not freedom and therefore someone else will decide for us.
Then there are those who sleep and don't know they are subject to a system and therefore they won't even understand what I'm talking about.
See you next time, out of the Matrix.
Le persone non vogliono svegliarsi, crescere, imparare, prendersi la responsabilità della propria vita e per spiegare questo vi voglio ricordare quel personaggio del film matrix di nome Cypher che, pur sapendo di essere assoggettato alle macchine alla stregua di una batteria vivendo un sogno organizzato da un software falso, lo preferisce alla libertà poiché troppo dura, dovendo combattere contro un nemico che sembra invincibile.
Alcune persone preferiscono dormire, essere assoggettate al sistema anche quando capiscono che esiste, poiché gli è troppo scomodo dover scegliere ogni giorno cosa pensare, dire, fare.
E davvero più facile usare quegli stereotipi prefabbricati che ci vengono propinati che ricercare dentro se stessi i propri valori e talenti e mettere in pratica così il nostro scopo.
Uscire dalla cosiddetta area di comfort può fare paura o può essere difficile per qualcuno, ma rimanervi senza tentare presuppone il fatto della non scelta, della non libertà e quindi qualcun altro deciderà per noi.
Poi ci sono invece coloro che dormono e non sanno di essere assoggettati ad un sistema e quindi non capiranno neppure di cosa sto parlando.
Ci vediamo alla prossima, fuori da Matrix.
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I came to a conclusion looking at people's tastes in using online content.
People do not want to wake up, grow, learn, take responsibility for their own lives and to explain this, I want to remind you of the character from the matrix film of name Cypher who, knowing he is subjected to machines like a battery, living a dream organized by a fake software, he prefers it to freedom because it is too hard, having to fight against an enemy that seems invincible.
Some people prefer to sleep, be subjected to the system even when they understand that it exists, because it is too uncomfortable for them to have to choose every day what to think, say, do.
It is really easier to use those prefabricated stereotypes that are offered to us than to search within ourselves for our own values and talents and so put our purpose into practice.
Coming out of the so-called comfort zone can be scary or difficult for someone, but staying there without trying presupposes the fact of not choosing, not freedom and therefore someone else will decide for us.
Then there are those who sleep and don't know they are subject to a system and therefore they won't even understand what I'm talking about.
See you next time, out of the Matrix.
lunedì 16 settembre 2019
Il cambiamento
Ogni cambiamento verso un progresso parte da una nostra scelta. La prima scelta da fare è crearsi la libertà di dedicare tempo alla nostra crescita personale, in modo naturale e senza forzature.
martedì 6 agosto 2019
la bellezza sta negli occhi di chi guarda
La bellezza è negli occhi di chi
guarda
Non è solo un detto o un proverbio ma
contiene una grande verità. Ma che cos'è la verità se non un
espressione soggettiva della propria mente? Come quello che chiamiamo
realtà.
Appunto per questo motivo che la
bellezza risiede in chi guarda e non nell'oggetto guardato proprio
perché siamo noi a crearlo nel modo in cui lo vediamo.
Questo principio funziona molto bene
con i social media come facebook, instagram, ecc ed anche la tv
stessa, dove vengono veicolate determinate notizie, immagini, video e
comunque “messaggi” che modificheranno la nostra percezione della
realtà.
A quel punto la nostra realtà, la
nostra verità in base a quanto ci saremo fatti influenzare da quei
messaggi sarà negativa quanto negativi saranno stati i messaggi,
oppure di paura, oppure di gioia e via così...
Tutti possiamo avere alti e bassi e
vivere momenti di gioia, normalità ed anche momenti down in cui
vediamo tutto negativo ma ciò che fa la differenza è se siamo
consapevoli di questo oppure completamente o in parte inconsapevoli e
quindi come la piuma al vento del film Forrest Gump seguiamo il
destino che ci hanno imposto.
Se non siamo sempre consapevoli del
nostro potere di creare la realtà intorno a noi possiamo essere
vittime dei manipolatori sia reali che inconsistenti e quindi
seguiremo quello che, come li chiama Vadim Zeland, i pendoli ci
diranno di fare, dire, essere...
La nostra attenzione deve essere non
solo per quanto riguarda i messaggi consci ma soprattutto per quelli
che arrivano direttamente al nostro inconscio, dove operano
meccanismi a noi ignoti ma che sono potentissimi perché sono stati
impiantati nella nostra mente soprattutto quando eravamo bambini,
nella fase dell'apprendimento e soprattutto nella fase in cui tutti
quello che ci dicevano era per noi realtà assoluta, senza alcun
filtro critico.
Ad esempio in questi giorni tutti
stanno diventando ecologisti e si lanciano con sdegno contro ogni
ente governativo che dovrebbe e doveva essere più attento agli
incendi in Siberia.
Non sto dicendo che gli incendi non
esistono ma se non fossero pubblicizzati continuamente, invece cosa
esisterebbe e cosa no?
Se il tuo messaggio ed il tuo scopo è
essere contro qualcosa la stessa risposta avrai, ovvero qualcuno
contro di te e via così. Questo avviene anche a livello inconscio,
quindi anche se il tuo messaggio potrebbe sembrare ad una prima
analisi positivo se di fondo c'è un bisogno di attaccare qualcuno o
l'odio o invidia per qualcun altro il risultato sarà ambivalente ma
non positivo al 100%.
Non entro nel merito dei meccanismi e
le motivazioni di questo perché sarebbe lungo ed inutile.
Facciamo più attenzione a quello che
scriviamo, postiamo, sui social media
Facciamo più attenzione come re-agiamo
rispondendo alle persone
Facciamo più attenzione ed usiamo più
consapevolezza e ponderatezza e forse la nostra realtà comincerà a
migliorare sempre di più.
E se ne accorgeranno anche gli altri,
quindi come vedete vale per tutti, il tutto.
Alessandro Orlandi
venerdì 19 luglio 2019
Cosa ci è rimasto di vitale?
Cosa ci è
rimasto di vitale nella nostra vita?
Da
quando l’uomo (o come dicono giustamente i miei compagni di viaggio
e amici Andrea e Alessandro di Project Escape :
https://www.projectexcape.it/) , l’homo sapiens si è
scollegato dalla natura di cui faceva a fa parte integrante è
avvenuta una degradazione sempre più marcata sul focus ove l’uomo
pone rilievo.
Mi
spiego meglio: finito il contatto con la natura ed iniziata la vita
di città nelle civiltà post-industriali le persone trovano ormai
sfogo della loro naturalità quasi solo nelle relazioni quotidiane
con le altre persone.
Ma
come sono ormai diventate queste relazioni? Con chi interagiamo più
spesso? Con quale modalità? E qual’è l’effetto di queste
relazioni?
La
nostra vita si svolge per l’80% o anche più al lavoro o a qualcosa
ad esso collegato e sul posto si lavoro come sono le nostre
relazioni?
A
parte qualche rara eccezione quasi sempre ricopriamo ruoli, come
anche nella vita ma sul lavoro in modo più marcato e questi ruoli
sono maschere che ci mettiamo e togliamo e che fanno poco parte di
noi stessi, della nostra vera natura , della nostra essenza più
profonda.
A
volte della nostra essenza non comunichiamo mai con nessuno, neppure
con i nostri famigliari, le persone più care perché temiamo di
scoprire le nostre parti più intime, più fragili ma allo stesso
tempo più vere.
Tutto
questo significa che non siamo quasi mai noi stessi, non sappiamo
neppure chi siamo e neppure ce lo chiediamo e nessuno si sogna di
vedere questo negli altri. Negli altri vediamo molto più facilmente
i difetti e quello che non ci piace e non va bene all’establishment,
e quindi diventa una vera farsa di ruoli in cui cambiamo
incessantemente maschera.
Quando
parliamo con gli altri spesso è per sfogare la frustrazione di
questa situazione o di altre problematiche, gettando
irrimediabilmente la nostra spazzatura nella mente dell’altro, che
poi farà lo stesso con altre persone. Nessuno veramente ascolta con
empatia o in modo attivo e consapevole e quindi s’innesca una vera
a propria reazione a catena di spazzatura.
La
nostra società è quindi un’immensa pattumiera, o una discarica?
Sarebbe veramente esagerato dire questo ma pochi cercano di fare
qualcosa di diverso per rimediare al disagio delle relazioni malate.
Gli
accorgimenti sarebbero ad esempio il colloquio con se stessi in modo
consapevole immersi nel silenzio, il contatto con la natura ed i suoi
suoni naturali mentre sempre più spesso vedo persone che per sfogare
questa inquietudine riversano il loro poco tempo libero in realtà
virtuali come film, giochi elettronici, social network o riempono il
vuoto di una sana relazione con gli altri con altre cose che non
c’entrano nulla come lo shopping compulsivo, il cibo sia in un
senso (mangiare troppo) che nell’altro con l’ortoressia, il sesso
( sia in un senso che nell’altro ed in mille modalità diverse
anche grazie al massiccio bombardamento mediatico di internet).
Sul
lavoro spesso le relazioni sono tossiche perché le aziende sono
costruite su un concetto di massima competizione e ricerca del
profitto ad ogni costo, mascherato da mission aziendale e valori
sempre finti ed inventati per sviare le persone dal vero ed ultimo
scopo.
Un
ambiente totalmente competitivo dove la persona conta pochissimo ed
il denaro è padrone non può determinare relazioni naturali fra le
persone ed ognuno trova la sua maschera da indossare 8 ore delle 24
al giorno, senza contare che oggi anche fuori dall’orario di lavoro
siamo subissati da comunicazione spazzatura via internet con i nostri
fantastici e bellissimi telefonini (che ci fanno credere essere l’
oggetto di tecnologia che ci rende più facile la vita mentre in
realtà si tratta del più grande inganno perpetuato dall’uomo a se
stesso per renderlo schiavo e controllato h24 da chi decide come deve
essere la nostra vita, cosa dobbiamo pensare, desiderare ecc ecc….).
Cosa
ci è rimasto di vitale nella nostra vita? Quel poco tempo libero che
spesso impieghiamo male perché stanchi o sviati da falsi scopi o
falsi desideri. Oppure come dicevo prima usiamo il nostro tempo
libero per soddisfare bisogni che non sono nostri ma ci sono stati
inculcati dai media per reggere un mercato sempre più competitivo,
una crescita infinita di consumi che ormai è diventata impossibile
in quanto supera la risorse del nostro pianeta e lo sta
compromettendo, rompendo l’armonia e l’equilibrio naturale.
Ci
rimane davvero poco ed il tempo della nostra vita continua a andare
avanti incessantemente senza che ce ne accorgiamo.
Since man (or as my traveling companions and friends Andrea and
Alessandro of Project Escape: https://www.projectexcape.it/)
correctly say, homo sapiens has become disconnected from the nature
he was doing an integral part has increasingly deteriorated on the
focus where the man places emphasis.
Let me explain better: once contact with nature is over and life in cities has begun in post-industrial civilizations, people find their naturalness almost exclusively in daily relationships with other people.
But how have these relationships become now? With whom do we interact more often? With what modality? And what is the effect of these relationships?
Our life takes place for 80% or even more at work or something connected to it and where do we work as our relationships are?
Apart from some rare exceptions, we almost always cover roles, as in life but on work in a more marked way, and these roles are masks that we put on and take off and that do little part of ourselves, of our true nature, of our deepest essence .
At times of our essence we never communicate with anyone, not even with our relatives, the dearest people because we fear to discover our most intimate parts, the most fragile but at the same time more true.
All this means that we are almost never ourselves, we do not even know who we are or even ask ourselves and no one dreams of seeing this in others. In others we see defects much more easily and what we do not like and is not good for the establishment, and therefore it becomes a real farce of roles in which we incessantly change the mask.
When we talk to others it is often to vent the frustration of this situation or other problems, irretrievably throwing our rubbish in the mind of the other, who then will do the same with other people. No one really listens empathetically or actively and consciously and therefore triggers a true and proper garbage chain reaction.
So is our society an immense dustbin or a dump? It would be really exaggerated to say this but few try to do something different to remedy the discomfort of sick relationships.
The precautions would be for example the conversation with oneself in a conscious way immersed in silence, the contact with nature and its natural sounds while more and more often I see people who, to vent this anxiety, pour their little free time into virtual reality as a film, electronic games, social networks or fill the void of a healthy relationship with others with other things that have nothing to do with compulsive shopping, food either in one way (overeating) or in the other with orthorexia, the sex (both in one sense and in another and in a thousand different ways also thanks to the massive media bombardment of the internet).
At work, relationships are often toxic because companies are built on a concept of maximum competition and pursuit of profit at all costs, disguised as a company mission and values that are always fake and invented to divert people from the true and ultimate purpose.
A totally competitive environment where the person counts very little and the money is the master can not determine natural relationships between people and everyone finds his mask to wear 8 hours of the 24 a day, not to mention that today even outside working hours we are overwhelmed from junk communication via the internet with our fantastic and beautiful mobile phones (which make us believe to be the object of technology that makes our life easier while in reality it is the greatest deception perpetuated by man to himself to make him a slave and controlled h24 by those who decide how our life should be, what we need to think, to desire, etc. etc.).
What is left of vitality in our lives? That little free time that we often misuse because tired or misled by false aims or false desires. Or as I said before we use our free time to satisfy needs that are not ours but we have been inculcated by the media to support an increasingly competitive market, an infinite growth of consumption that has now become impossible as it exceeds the resources of our planet and it is compromising it, breaking harmony and natural balance.
We have very little left and the time of our life continues to go on incessantly without our realizing it.
Let me explain better: once contact with nature is over and life in cities has begun in post-industrial civilizations, people find their naturalness almost exclusively in daily relationships with other people.
But how have these relationships become now? With whom do we interact more often? With what modality? And what is the effect of these relationships?
Our life takes place for 80% or even more at work or something connected to it and where do we work as our relationships are?
Apart from some rare exceptions, we almost always cover roles, as in life but on work in a more marked way, and these roles are masks that we put on and take off and that do little part of ourselves, of our true nature, of our deepest essence .
At times of our essence we never communicate with anyone, not even with our relatives, the dearest people because we fear to discover our most intimate parts, the most fragile but at the same time more true.
All this means that we are almost never ourselves, we do not even know who we are or even ask ourselves and no one dreams of seeing this in others. In others we see defects much more easily and what we do not like and is not good for the establishment, and therefore it becomes a real farce of roles in which we incessantly change the mask.
When we talk to others it is often to vent the frustration of this situation or other problems, irretrievably throwing our rubbish in the mind of the other, who then will do the same with other people. No one really listens empathetically or actively and consciously and therefore triggers a true and proper garbage chain reaction.
So is our society an immense dustbin or a dump? It would be really exaggerated to say this but few try to do something different to remedy the discomfort of sick relationships.
The precautions would be for example the conversation with oneself in a conscious way immersed in silence, the contact with nature and its natural sounds while more and more often I see people who, to vent this anxiety, pour their little free time into virtual reality as a film, electronic games, social networks or fill the void of a healthy relationship with others with other things that have nothing to do with compulsive shopping, food either in one way (overeating) or in the other with orthorexia, the sex (both in one sense and in another and in a thousand different ways also thanks to the massive media bombardment of the internet).
At work, relationships are often toxic because companies are built on a concept of maximum competition and pursuit of profit at all costs, disguised as a company mission and values that are always fake and invented to divert people from the true and ultimate purpose.
A totally competitive environment where the person counts very little and the money is the master can not determine natural relationships between people and everyone finds his mask to wear 8 hours of the 24 a day, not to mention that today even outside working hours we are overwhelmed from junk communication via the internet with our fantastic and beautiful mobile phones (which make us believe to be the object of technology that makes our life easier while in reality it is the greatest deception perpetuated by man to himself to make him a slave and controlled h24 by those who decide how our life should be, what we need to think, to desire, etc. etc.).
What is left of vitality in our lives? That little free time that we often misuse because tired or misled by false aims or false desires. Or as I said before we use our free time to satisfy needs that are not ours but we have been inculcated by the media to support an increasingly competitive market, an infinite growth of consumption that has now become impossible as it exceeds the resources of our planet and it is compromising it, breaking harmony and natural balance.
We have very little left and the time of our life continues to go on incessantly without our realizing it.
martedì 16 luglio 2019
Psicomagia intuitiva
Sono mesi che penso a questa cosa e poi ieri sera mentre lavavo i piatti, con la testa sgombra e dopo una bella serata mi è arrivata un'intuizione. Questo video è il risultato. Il pubblicarlo fa parte integrante della psicomagia. Grazie, un abbraccio ai miei genitori Amilcare Enrico ed Adriana.
sabato 8 giugno 2019
I principi della missione di vita individuale e comune
Ogni viaggio inizia con il primo passo. Se il viaggio fosse la nostra mission e la mission comune, cosa mettiamo in valigia?
mercoledì 5 giugno 2019
Perchè siamo schiavi di noi stessi
Perché
gli uomini sono schiavi di se stessi
L’essere
umano in quanto individualità ed in quanto società rimane in uno
stato di schiavitù per le seguenti ragioni:
1)
MANCANZA DI LIBERTA’: gli individui non sono liberi in quanto
questa società non vuole che lo siano, non vuole persone sagge, in
quanto si ribellerebbero ad una vita senza senso. Una vita dedicata
all’accumulo di denaro per altre persone: siamo costretti a
lavorare (spesso facendo un’attività che mal sopportiamo o
addirittura odiamo) per tantissime ore al giorno e per tutto il tempo
della nostra vita. Ci viene concesso il tempo delle “cosiddette
ferie” quando DOBBIAMO per forza divertirci, spendendo denaro in
viaggi ed altre attività ludiche. Se ogni persona si dedicasse
all’attività più consona alle sue attitudini, preferenze,
passioni e talenti il lavoro non esisterebbe, ma sarebbe puro
divertimento… tutti lo farebbero per quante ore vogliono senza
limite alcuno e producendo molto di più e con molta più QUALITA’.
La
libertà è un lusso che crediamo di non poterci permettere perché
ci hanno imposto una vita che non abbiamo pianificato noi ma la
NOSTRA FAMIGLIA e la NOSTRA SOCIETA’ , due entità che ci
proteggono, ma, allo stesso tempo, ci opprimono in quanto nessuno
coglie gli aspetti più profondi della parte negativa, soprattutto,
quando si tratta della famiglia.
Questa
entità contiene i germi delle nostre debolezze e quelli dei nostri
avi che ci sono state tramandate e che noi tramanderemo ai nostri
figli, inconsciamente, ma lo faremo se non saremo in grado di guarire
dai traumi e dai blocchi che ci sono stati nel nostro albero
genealogico.
Nasciamo
per studiare quello che ci dicono, fare il lavoro che ci dicono,
sposarci, fare dei figli e poi andare in pensione per tenere i figli
dei nostri figli e passare qualche anno prima che le malattie
psicosomatiche da noi stessi generate prendano il sopravvento su di
noi per renderci la parte migliore della nostra vita, ovvero la
maturità, un vero inferno per noi ed i nostri cari.
Dobbiamo
essere schiavi per essere sfruttati, dobbiamo essere figli, padri,
cittadini, lavoratori e consumatori; dobbiamo essere robot, schiavi
di una vita meccanica dove la nostra consapevolezza viene annullata,
dove non possiamo ribellarci altrimenti tutti ci additerebbero come
pericolosi, perché la saggezza ci renderebbe liberi e quindi nessuna
società, religione, stato o altro organismo imposto vuole la
saggezza. E questo porta al secondo punto, secondo ma non in ordine
di importanza:
2)
MANCANZA DI CONSAPEVOLEZZA
Solo
l’evoluzione personale della consapevolezza può darci lo slancio
per uscire dalla schiavitù, ma DIPENDE SOLO DA NOI, da quanto tempo
dedichiamo all’auto formazione, alla meditazione, alle attività
che creano coscienza di se stessi, alle attività che creano
benessere per noi e per gli altri.
La
consapevolezza non è il pensiero, ma è la sua evoluzione:
un’essenza dinamica fuori dal tempo e che sta sopra al processo del
pensiero compulsivo formato dalle mille corazze e maschere della
nostra personalità: una falsa individualità impostaci dal
cosiddetto famoso ego: la miriade di immagini di noi impostaci dagli
altri in modo subdolo da quando nasciamo.
Quando
dimoriamo nel Sé, questa immagine è debole e quindi riusciamo ad
essere noi stessi, e, perlomeno, a controllare l’ego e ad usarlo,
non il contrario.
3)
MANCANZA DI NATURALEZZA. Abbiamo perso il contatto con la natura e
ciò che ci contiene. Non ci rendiamo più conto di essere un
tassello di un incredibile mosaico che funziona dinamicamente in modo
armonico. Ogni qualvolta che non siamo naturali creiamo un effetto
uguale e contrario che si riflette su di noi in modo negativo, come
un potenziale superfluo creato per ristabilire armonia dove noi
stessi abbiamo creato solo caos.
L’uomo
moderno è sostanzialmente creatore di caos: possiamo valutare,
guardando con gli occhi del bambino, cosa stiamo facendo alla nostra
casa Madre Terra, a noi stessi ed ai nostri vicini.
Tornando ad una vita naturale, ma allo stesso tempo con l’uso di
una tecnologia sostenibile, l’uomo potrebbe invece trasformare la
società in un luogo di benessere per tutti.
Why men are slaves of themselves
The human being as individuality and as a society remains in a state of slavery for the following reasons:
1) LACK OF FREEDOM: individuals are not free because this society does not want them to be, does not want wise people, as they would rebel against a meaningless life. A life dedicated to the accumulation of money for other people: we are forced to work (often doing an activity that we don't like or even hate) for many hours a day and for the whole time of our lives. We are allowed the time of the "so-called holidays" when we MUST have fun, spending money on trips and other recreational activities. If every person devoted himself to the activity most suited to his attitudes, preferences, passions and talents, work would not exist, but it would be pure fun ... everyone would do it for as many hours as they want without any limit and producing much more and with much more QUALITY. .
Freedom is a luxury that we believe we cannot afford because they have imposed on us a life that we have not planned but OUR FAMILY and OUR SOCIETY, two entities that protect us but, at the same time, oppress us as no one catches us the deeper aspects of the negative part, above all, when it comes to the family.
This entity contains the germs of our weaknesses and those of our ancestors that have been handed down to us and that we will pass on to our children, unconsciously, but we will do it if we are not able to recover from the traumas and blocks that have been in our tree Pedigree.
We are born to study what they tell us, do the work they tell us, get married, have children and then retire to keep our children's children and spend a few years before the psychosomatic illnesses we generate take over us to make ourselves the best part of our life, or maturity, a real hell for us and our loved ones.
We must be slaves to be exploited, we must be children, fathers, citizens, workers and consumers; we must be robots, slaves of a mechanical life where our awareness is nullified, where we cannot rebel otherwise everyone would point us as dangerous, because wisdom would make us free and therefore no society, religion, state or other imposed organism wants wisdom. And this leads to the second point, second but not in order of importance:
2) LACK OF AWARENESS
Only the personal evolution of awareness can give us the impetus to get out of slavery, but ONLY DEPENDS ON US, how long have we dedicated to self-training, meditation, activities that create self-awareness, activities that create well-being for us and for others.
Awareness is not thought, but its evolution: a dynamic essence out of time and that is above the process of compulsive thinking formed by the thousand armor and masks of our personality: a false individuality imposed on us by the so-called famous ego: the myriad of images of us imposed on us by others in a subtle way since we were born.
When we abide in the Self, this image is weak and therefore we manage to be ourselves, and at least to control the ego and use it, not the other way around.
3) LACK OF NATURALNESS. We have lost touch with nature and what contains us. We no longer realize we are a piece of an incredible mosaic that works dynamically in a harmonious way. Whenever we are not natural we create an equal and opposite effect that reflects on us in a negative way, as a superfluous potential created to restore harmony where we ourselves have created only chaos.
Modern man is basically a creator of chaos: by looking with the eyes of the child, we can evaluate what we are doing to our Mother Earth home, to ourselves and to our neighbors.
Returning to a natural life, but at the same time with the use of sustainable technology, man could instead turn society into a place of well-being for all.
The human being as individuality and as a society remains in a state of slavery for the following reasons:
1) LACK OF FREEDOM: individuals are not free because this society does not want them to be, does not want wise people, as they would rebel against a meaningless life. A life dedicated to the accumulation of money for other people: we are forced to work (often doing an activity that we don't like or even hate) for many hours a day and for the whole time of our lives. We are allowed the time of the "so-called holidays" when we MUST have fun, spending money on trips and other recreational activities. If every person devoted himself to the activity most suited to his attitudes, preferences, passions and talents, work would not exist, but it would be pure fun ... everyone would do it for as many hours as they want without any limit and producing much more and with much more QUALITY. .
Freedom is a luxury that we believe we cannot afford because they have imposed on us a life that we have not planned but OUR FAMILY and OUR SOCIETY, two entities that protect us but, at the same time, oppress us as no one catches us the deeper aspects of the negative part, above all, when it comes to the family.
This entity contains the germs of our weaknesses and those of our ancestors that have been handed down to us and that we will pass on to our children, unconsciously, but we will do it if we are not able to recover from the traumas and blocks that have been in our tree Pedigree.
We are born to study what they tell us, do the work they tell us, get married, have children and then retire to keep our children's children and spend a few years before the psychosomatic illnesses we generate take over us to make ourselves the best part of our life, or maturity, a real hell for us and our loved ones.
We must be slaves to be exploited, we must be children, fathers, citizens, workers and consumers; we must be robots, slaves of a mechanical life where our awareness is nullified, where we cannot rebel otherwise everyone would point us as dangerous, because wisdom would make us free and therefore no society, religion, state or other imposed organism wants wisdom. And this leads to the second point, second but not in order of importance:
2) LACK OF AWARENESS
Only the personal evolution of awareness can give us the impetus to get out of slavery, but ONLY DEPENDS ON US, how long have we dedicated to self-training, meditation, activities that create self-awareness, activities that create well-being for us and for others.
Awareness is not thought, but its evolution: a dynamic essence out of time and that is above the process of compulsive thinking formed by the thousand armor and masks of our personality: a false individuality imposed on us by the so-called famous ego: the myriad of images of us imposed on us by others in a subtle way since we were born.
When we abide in the Self, this image is weak and therefore we manage to be ourselves, and at least to control the ego and use it, not the other way around.
3) LACK OF NATURALNESS. We have lost touch with nature and what contains us. We no longer realize we are a piece of an incredible mosaic that works dynamically in a harmonious way. Whenever we are not natural we create an equal and opposite effect that reflects on us in a negative way, as a superfluous potential created to restore harmony where we ourselves have created only chaos.
Modern man is basically a creator of chaos: by looking with the eyes of the child, we can evaluate what we are doing to our Mother Earth home, to ourselves and to our neighbors.
Returning to a natural life, but at the same time with the use of sustainable technology, man could instead turn society into a place of well-being for all.
mercoledì 22 maggio 2019
Il mio metodo ben-essere
Il ben-essere personale nasce semplicemente da noi stessi e sappiamo già come fare, dobbiamo solo ricordarcelo. Ci sono vari metodi ma essenzialmente è necessario ricordare come mantenere un’armonia fra i tre lati della salute: la struttura, la mente e la chimica. Il massaggio lavora profondamente sia sulla struttura che sulla parte emotiva della mente, se a questo aggiungiamo una dieta bilanciata ed esercizi specifici da eseguire ogni giorno compiamo un primo grande passo verso il nostro benessere. La mente ha un immenso potere e possiamo esercitarlo con la nostra determinazione dopo aver preso consapevolezza che siamo noi a creare la nostra realtà, così com’è.
mercoledì 17 aprile 2019
Analfabetismo digitale e pendoli
L'immersione nel digitale oltre a causare una sorta di ignoranza di
ritorno produce effetti energetici negativi. I cosiddetti pendoli, che
sono spesso notizie negative si nutrono delle nostre energie rubando
tempo prezioso alla nostra vita.
lunedì 25 marzo 2019
Comunicazione efficace
Per essere efficaci occorre principalmente trasmettere integrità fra il messaggio e noi stessi, i nostri pensieri, le nostre credenze ed emozioni.
venerdì 22 marzo 2019
L' enneagramma per conoscere se stessi e gli altri
Un metodo affascinante e divertente che ci porta a viaggiare fra le nove basi psicologiche, in modo da capire meglio se stessi, gli altri ed alcuni automatismi inconsci del nostro comportamento.
lunedì 11 marzo 2019
Progetto talenti: 1) la precisione
Introduzione a "Progetto Talenti" da Enneagramma In Corso di Angela Verardo e Alessandro Orlandi. Mettere in pratica i talenti con un allenamento quotidiano potrebbe trasformarsi in un'abitudine: una buona abitudine. Iniziamo dal talento della base 1: la precisione.
venerdì 8 marzo 2019
Errori nella comunicazione
Non si può non comunicare, come dice il primo assioma della comunicazione ed alcune informazioni su errori che tutti possiamo fare ogni giorno, possono aiutarci.
Non si può non comunicare
Perché è importante la comunicazione. Siamo esseri sociali. Capire i meccanismi significa essere più efficaci ed evitare fraintendimenti.
lunedì 4 marzo 2019
viaggio al centro essenziale e ritorno
Alcune considerazioni riguardo al viaggio che ognuno di noi intraprende verso il proprio centro essenziale. Con divido alcune esperienze ed intuizioni per mia e vostra utilità. Buon viaggio a tutti.
lunedì 11 febbraio 2019
Auto formazione e priorità
Quanto è importante continuare ad imparare e come farlo nella maniera migliore? L'importanza dell'auto formazione, le sue fonti e come trovare il tempo e gestire le priorità.
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