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Nel 1968, tre mesi prima di essere assassinato Kennedy lesse questo bellissimo discorso presso un università americana.
Mai fu così attuale, ed oserei dire che lo sarà sempre.
Credo che i politici italiani dovrebbero almeno conoscerlo perchè penso siano molto lontani da questo tipo di consapevolezza.
" Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.
Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."
(Robert Kennedy)
in effetti é proprio un bel discorso. Kennedy era l'uomo giusto per l'America, almeno pubblicamente. il fatto che poi non fosse altrettanto limpido nel privato si può tralasciare. chi di noi lo é davvero? Io sono d'accordo con te, vorrei poter vivere in un mondo migliore, ecologico, pulito che non sia una bomba ad orologeria ma la mia casa. purtroppo sono troppi quelli che, per ignoranza o noncuranza, distruggono il pianeta, anche solo gettando una carta di caramella per terra. oppure non insegnando ai figli l'importanza di non farlo nonfacendolo a loro volta. il mondo é sportco perché lo é l'umanità. l'uomo distrugge ogni cosa. ma é davvero l'essere più intelligente sulla faccia della terra? O il più cattivo? fortunatemente non siamo tutti così. spero.
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaSono perfettamente daccordo con te.
E aggiungo una cosa: per cambiare il mondo deve prima cambiare l'uomo: ma tutti...
altre rivoluzioni sono una goccia nel mare.