giovedì 8 luglio 2010

Sannyas



La prima volta in cui Osho diede l 'iniziazione al sannyas, lo introdusse così:

Per me sannyas non vuol dire rinuncia, bensì un viaggio verso la gioia e la beatitudine. Per me il sannyas non è una forma di negazione: è una realizzazione positiva. Ma fino a oggi, in tutto il mondo, il sannyas è stato visto come una realtà negativa, come una rinuncia, un abbandonare il mondo e la vita; io, perlomeno, lo vedo come qualcosa di positivo che afferma la vita, qualcosa che si deve conseguire, un tesoro....
Io chiamo "sannyasin" colui che non fugge dal mondo, che non si ritira né si rinchiude, ma che è in relazione con ogni cosa, è aperto ed estroverso....
Per me, il sannyas non ha limiti, non ha inibizioni, non ha regole né norme. Per me il sannyas in sé non accetta imposizioni, regole, discipline di alcun tipo. Per me, è il fiorire della libertà suprema dell' essere umano, e ha radici nella sua intelligenza e nella sua saggezza. Chiamo sannyasin la persona che ha il coraggio di vivere in piena libertà, che non accetta limitazioni di alcun tipo, né organizzazioni né discipline, qualsiasi esse siano. Ma questa libertà non vuol dire licenza: non vuol re che un sannyasin viva una vita dissoluta. La verità è un'altra: un uomo che vive una vita costrittiva, da schiavo, diventa dissoluto. Chi vive libero e indipendente non potrà mai esserlo: è impossibile!...
Il sannyas è un fiore rarissimo, fiorisce solo molto di rado; ma,per sua natura, se non ci si prende cura di lui nel modo giusto, appassisce.....
Il sannyas non può essere allevato in una serra. Per crescere e fiorire, la pianta del sannyas ha bisogno del cielo aperto. Ha bisogno della luce del giorno e dell'oscurità delle notti. Ha bisogno delle piogge, dei venti e delle tempeste. Ha bisogno di tutto ciò che esiste tra la Terra e il cielo. Un sannyasin deve attraversare l'intero spettro di sfide e di pericoli che la vita offre. Isolandolo dal mondo abbiamo fatto un danno irreparabile al sannyas,in quanto la sua ricchezza interiore è andata diminuendo immensamente....
Ovviamente, l'isolamento gli fornisce una sorta di sicurezza, ma lo rende povero e spento. lo voglio ricongiungere il sannyasin al mondo. Voglio che i sannyasin lavorino nei campi e nelle fabbriche, in uffici e negozi, che vivano nel mondo degli affari. Non voglio che fuggano dal mondo; non voglio che rinneghino la vita. Voglio che vivano come sannyasin là dove la vita è più caotica, che vivano con la folla, tra i suoi frastuoni e la sua frenesia. Il sannyas avrà vitalità e grinta, se i sannyasin vivranno in quanto tali là dove i clamori del mondo sono più assordanti...
lo sostengo che un uomo o una donna, dopo aver preso il sannyas, non dovrebbero allontanarsi dal mondo, ma restare là dove vivono e lasciare che il sannyas fiorisca proprio in quell'ambiente. Vi chiederete come faranno a vivere il loro sannyas, stando h nel mondo. Cosa faranno in quanto marito, in quanto padre, in quanto commerciante, in quanto padrone, o servo? Come potranno districarsi nelle decine e decine di rapporti che il mondo comporta? La vita nel mondo è una ragnatela di relazioni... in passato ci si limitava ad allontanarsi dal mondo e dalla sua richiesta di infinite responsabilità, e questa fuga rendeva ogni cosa semplice per un sannyasin, era una comodità: seduto in una caverna o in un monastero, non aveva responsabilità né preoccupazioni; poteva vivere una vita da recluso, ma era una vita arida. Che tipo di sannyas sarà quello che propongo, se non richiede alcuna rinuncia?....




Di recente un attore è venuto a trovarmi. È una nuova scoperta nel mondo del cinema, e mi ha chiesto un autografo, con un messaggio personale a lui. Per cui ho scritto nel suo libro: "Recita come se si trattasse della vita reale, e vivi come se fosse una recita". Per me il sannyasin è una persona che vive la vita come se fosse un attore. Chiunque voglia fiorire nel sannyas, pur vivendo là dove il mondo è più torbido, dovrebbe smettere di agire e diventare un attore, essere un testimone. Dovrebbe vivere nel cuore stesso della vita, giocare il proprio ruolo, e allo stesso tempo esserne un testimone, ma in nessun modo dovrebbe coinvolgersi a fondo nel proprio ruolo, attaccarvisi, identificarsi con ciò che fa: dovrebbe attraversare il fiume in modo tale che i suoi piedi non si bagnino. Certo, è difficile fare in modo che l'acqua non tocchi i tuoi piedi, ma è possibile vivere nel mondo senza lasciarsi coinvolgere, senza lasciarsi avvinghiare dal suo vortice. In questo contesto, è necessario capire cosa significa "recitare". Più si recita, e più facilmente accade un miracolo: la tua vita diventa naturale, disciplinata, libera da preoccupazioni. Se una donna, come madre, impara una piccola verità, e cioè che il figlio che alleva, sebbene sia nato da lei, non appartiene solo a lei, se impara che in quel processo non è stata altro che un passaggio per condurre il bambino nel mondo,ma che questi in realtà appartiene alla sorgente ignota da cui nasce, che lo sosterrà per tutta la vita e dove ritornerà alla fine, se impara tutto questo, la madre smette di essere colei che fa: diventa un' attrice e sarà testimone dell' intera situazione. Per una volta prova questo esperimento: stabilisci che per ventiquattr'ore tutto ciò che farai sarà una recita. Se qualcuno ti insulta, non andrai in collera, ti limiterai a recitare la parte della persona in collera; mentre, se qualcuno ti elogia, non ti sentirai veramente elogiato,ma ti comporterai come se lo fossi. Questo esperimento, anche per sole ventiquattr'ore, ti porterà a risultati strabilianti, aprirà davanti a te dimensioni esistenziali e modi di vivere nuovi. Con tua sorpresa scoprirai di aver patito inutilmente montagne di sofferenze e di infelicità, semplicemente per aver agito; tutto ciò poteva essere facilmente evitato, semplicemente mettendo in atto una recita. E quando andrai a letto, dopo questo esperimento di recita, dormirai un sonno profondo mai conosciuto fino ad allora. Quando smetti di essere colui che agisce, tutte le tue tensioni e le tue ansie svaniscono. Le tue miserie evaporano, perché l'origine delle tue angosce e della tua infelicità sta tutta nel tuo essere colui che agisce nella vita. Voglio diffondere il sannyas in ogni villaggio e in ogni casa... solo così può sopravvivere: abbiamo bisogno di milioni di sannyasin, un piccolo manipolo non servirà a nulla. E solo se il sannyas ha una dimensione positiva, solo se afferma la vita, può diffondersi tra milioni di persone.....
Ogni sannyasin dovrebbe restare là dove vive, recitando il proprio ruolo sociale, restandone testimone. lo voglio collegare e unire il sannyas alla famiglia, al lavoro, al mondo degli affari. Se riusciamo a creare un mondo in cui il mercante sia anche un sannyasin, dare vita a un mondo unico e meraviglioso. Ovviamente a quel mercante sarà difficile fare affari disonesti. Un mercante che recita il suo ruolo e che allo stesso tempo ne è testimone, non potrà permettersi di essere disonesto. Se avremo sannyasin che fanno i medici, gli avvocati e gli impiegati, opereremo nel mondo un cambiamento radicale....
Per cui diventa urgente dare vita a una campagna mondiale a favore di un sannyas positivo: è necessario che ci sia un sannyasin in ogni casa, in ogni campo e in ogni fabbrica, su tutto il pianeta. Un sannyasin dovrebbe essere un padre o una madre, una moglie o un marito: dovrebbe restare là dove vive, in quanto sannyasin. Cambierà semplicemente la sua prospettiva sulla vita: per lui, ora, la vita sarà solo una commedia, un gioco. Per lui la vita sarà solo una festa e non un dovere, un lavoro, un peso cheti trascina a terra. E quella celebrazione cambierà ogni cosa.


Inoltre, nella mia visione ho un altro tipo di sannyas, che vorrei condividere con voi. È la visione di un sannyas a breve scadenza: non voglio che una persona faccia voto di essere sannyasin per tutta la vita. Nella realtà, ogni voto o impegno per il futuro è pericoloso, in quanto nessuno di noi è padrone del proprio futuro. È un errore madornale pensare di esserlo. Dobbiamo permettere al futuro di seguire il suo corso, e dobbiamo esser pronti ad accettare tutto ciò che ci offre. Chi è diventato un testimone non può decidere nulla per il futuro, solo chi agisce può farlo. Chi pensa di essere lui ad agire, può far voto di restare un sannyasin per tutta la vita. Un vero testimone dirà: "Non so cosa accadrà domani. Lo accetterò così come viene, e ne sarò testimone. Non posso decidere sul domani"....
Nella mia visione, un sannyas a breve termine è la via giusta. Lo potete lasciare in qualsiasi momento lo vogliate, perché siete voi a prenderlo. È una vostra scelta: nessun altro può decidere per voi. Il sannyas è una scelta personale, che dipende solo e unicamente dall'individuo; gli altri non hanno alcun diritto di interferire. lo sono libero di prendere il sannyas oggi e di lasciarlo domani....
E’ necessario trasformare il sannyas in una cosa allegra, in un gioco. Dev' essere solo ed esclusivamente una tua gioia prendere il sannyas per un o' ,oppure decidere i restare sannyasin per sempre. Nessuno dovrebbe interferire. se l'idea di un sannyas a breve termine prende piede, se viene permesso alla gente di prenderlo anche solo per pochi mesi, di tanto in tanto, milioni di persone potranno gustare la beatitudine che arreca: sarà una cosa meravigliosa!....
Un' altra cosa che va ricordata: il ruolo del Maestro, del guru, all'interno del sannyas; finora il sannyas è rimasto legato al Maestro che dà l'iniziazione. Ma il sannyas non è una cosa che qualcuno vi può regalare: deve essere ricevuto direttamente dal divino; chi se non Dio vi può iniziare al sannyas? Quando qualcuno mi viene a chiedere di iniziarlo al sannyas, gli dico: "Come posso? Solo Dio ti può dare l'iniziazione. lo posso solo essere testimone del tuo essere iniziato. Lascia che sia il divino, l'essere supremo a darti l'iniziazione, e io testimonierò di essere stato presente allorché tu sei stato iniziato al sannyas.La mia funzione si riduce a questo semplice essere un testimone, non posso fare altro". Un sannyas legato a un Maestro non può che diventare settario, è inevitabile! Non ti può liberare; al contrario ti ridurrà in schiavitù. Un sannyas simile non ha valore alcuno....


A me sembra che il mondo non sia mai stato tanto assetato di meditazione come lo è oggi. E se noi non riusciremo a coinvolgere profondamente la maggior parte dell'umanità nella meditazione, le speranze che l'uomo sopravviva a lungo su questa Terra sono pochissime: si estinguerà. Nel mondo esistono già una nevrosi e una follia così gigantesche, i politici sono così pazzi che la speranza che il genere umano sopravviva diventa ogni giorno più debole. E la sabbia del tempo fugge rapida. .. per questo è necessario che milioni di uomini e di donne, in tutto il mondo, entrino in meditazione nel poco tempo che ci rimane; in caso contrario, l'umanità e l'intera civiltà si estingueranno. E se anche qualcuno sopravviverà fisicamente, in lui morirà tutto ciò che è buono e che rende la vita degna di essere vissuta. Per questo i giovani, coloro che ancora non hanno responsabilità sulle loro spalle, devono mettersi in gioco a migliaia. E con loro possiamo includere anche i più anziani, che hanno passato ad altri le loro responsabilità e che ora sono liberi. Questo gruppo di giovani e di anziani come prima cosa imparerà a meditare, per poi portare la fiaccola dell'illuminazione negli angoli più remoti del pianeta. La meditazione che io insegno è così semplice, così scientifica che, su cento persone, settanta riusciranno a praticarla senza problemi. Non occorrono qualifiche : basta semplicemente farla!....
È una tecnica così semplice e così scientifica che non richiede professione di fede alcuna. Dovete solo considerarlo un esperimento fondato su un'ipotesi, proprio come si fa con un esperimento scientifico, e verificare se funziona. E io vi assicuro che funziona: ce la farete! Ho la sensazione che la meditazione possa essere diffusa nel mondo intero, come una reazione a catena. Se una persona decide di apprendere la meditazione e poi, nel giro di una settimana,dopo averla imparata, la consiglia un' altra persona, spiegandogliela, in dieci anni possiamo colmare l'intero pianeta di meditazione. Non occorre un grande sforzo. A quel punto tutte le cose sublimi della vita che l'uomo eredita per natura, ma che ha perduto, possono venirgli ridate in soli dieci anni....
(Osho. Dal lbro: Un Maestro )

2 commenti:

  1. Bellissime parole...per esperienza personale dico che è una sfida continua...però è meraviglioso anche solo gustare attimi così.

    Ma Anand Tarang

    RispondiElimina
  2. Credo tu abbia perfettamente ragione. Ed il solo ricordo di quegl'attimi a volte ti cambia la giornata!
    Provaci, se non l'hai ancora fatto, ma non ricordare solo, vivili!
    è bellissimo
    Grazie per il commento.
    Un abbraccio
    Namastè

    RispondiElimina

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