Non so se conoscete la storia di questo giornalista australiano.
Occorre solo scrivere il suo nome su una ricerca ed avrete molte cose da leggere, ma fate attenzione alle fonti perché la così tanto sbandierata libertà o democrazia ormai sembra più una cospirazione da film di fantascienza.
Probabilmente ne avevate solo sentito parlare in modo molto stringato, visto che il giornalismo “ufficiale” (che ormai non si può definire più tale ma solo propaganda) resta muto di fronte ad uno scaldalo di proporzioni enormi.
Le colpe di questo giornalista pluripremiato precedentemente per il suo lavoro sono quelle di aver diffuso una documentazione tramite un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro denominata “Wikileaks” in cui alcune cosiddette “fughe di notizie” inchiodano gran parte dei governi occidentali e non, di fronte alle loro responsabilità per scelte e decisioni a dir poco dubbie.
Il motto di questa organizzazione è: “«Tre cose non possono essere nascoste a lungo: la Luna, il Sole e la Verità.»
(Siddhartha, citato nella prima pagina di Wikileaks)”
Domani 3 luglio 2023 sarà il 52 compleanno di Julian ed è dal 2019 che giace in una prigione britannica di dubbia fama, tra ricorsi e tentativi di insabbiamento.
Nel frattempo Julian si è spostato con Stella Moris durante la sua “ora d’aria” nel carcere di massima sicurezza di Bermarch ed ha avuto un figlio ma può vederlo solo da un vetro, perché?
Essere un giornalista e diffondere notizie tenute segrete è una colpa?
Allora siamo tutti colpevoli e nessuno può ritenersi innocente a questo mondo!
Perché la tv italiane ed i giornali non parlano mai di questo?
Ci siamo abituati forse a subire senza reagire quando i governi che si autodefiniscono “democrazie” decidono che una notizia non debba essere diffusa mentre un’altra si?
Non so rispondere ma dico solamente che molte persone non conoscono questo nome e non sanno nulla di questa vicenda e questo è colpa sia di chi cerca di non diffondere la notizia, ma ancora di più di chi non cerca di capire se il mondo in cui vive è vero oppure una montatura mediatica, o ancor di più una specie di ologramma inscenato ad arte per distrarci dai veri temi che dovrebbero impegnare la nostra mente ed il nostro cuore.
Il nostro governo nel 2021 ha bocciato una mozione in parlamento per riconoscere lo status di “rifugiato politico” a Julian. Che strano vero? Potete leggere qui sotto un articolo con tutti i dati e l’esito del voto.
Forse questo succede in quanto non viviamo letteralmente in un paese libero ma in una colonia degli USA?
Il fatto che Julian sia incarcerato in Gran Bretagna è a dir poco incredibile, se pensiamo che questo paese si fa lustro di essere il simbolo della libertà di parola ed espressione , (vedi “Speakers’ Corner) nonché fa credere di essere una delle più evolute ed antiche “democrazie” del mondo occidentale.
Ormai l’estradizione negli USA è stata decisa dal governo britannico nonostante i ripetuti appelli provenienti da diverse fonti, anche autorevoli e internazionali.
Non possiamo scordarci di Julian Assange, di una persona che da quasi 5 anni giace in una prigione di massima sicurezza solo per aver fatto il suo dovere di giornalista: diffondere notizie.
Non possiamo non lottare per lui, altrimenti dalla mattina alla sera come possiamo guardarci allo specchio?
Alessandro Orlandi
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