Spero di non avervi lasciato con il fiato sospeso… ma non penso.
Comunque sia, ieri vi ho raccontato di come alcuni meccanismi di funzionamento della nostra parte spirituale a volte ci appaiono veramente strani… perché noi stessi ci provochiamo i problemi?
Cosa ne dite se ci pensiamo bene e facciamo una riflessione sulla domanda principale che dovremo farci, ovvero, “perché siamo qui e cosa siamo venuti a fare?”
Io non ho la risposta ma so per certo dentro me stesso che la nostra parte spirituale conosce la risposta ed anche noi, ma l’abbiamo solo scordata.
Siamo qui per fare le esperienze di vita che occorrono per una anche piccola evoluzione della nostra parte spirituale e quando perdiamo contatto con essa arrivano i segnali.
Il segnale dell’emorragia interna forse voleva dire che stavo soffrendo dentro di me ma non lo accettavo oppure facevo finta di niente senza affrontare le scelte di vita più importanti.
Quella perdita di sangue dentro il corpo rappresentava forse la perdita della propria responsabilità di prendere in mano la propria vita facendo le scelte che portano verso la felicità?
Chi lo sa ma? Ma è davvero importate sapere il perché di tutto?
Questo non credo! (come dice il famoso comico quando imita il senatore…:-))
Quello che sento io è che siamo qui soprattutto per trovare soluzioni, vivere esperienze funzionali, generare amore dentro e fuori di noi, accogliere le sfide con serenità e forza, riscoprire il benessere e la felicità dentro di noi, meravigliarci e ringraziare e benedire la bellezza, creare con la nostra visione...e tante altre bellissime cose che ognuno di noi può fare con il suo modo come tessere di un immenso e meraviglioso mosaico universale.
Ogni tanto facciamo degli errori oppure commettiamo azioni disfunzionali, provocate da pensieri spesso inconsapevoli,
ma siamo esseri umani ed anche dall'errore e dal fallimento possiamo imparare e creare qualcosa di buono.
Io come ho fatto a guarire? Ho parlato alle mie cellule pensando ad un cantiere e come se ci fossero dentro di me miliardi di piccoli operai che riparavano le perdita di sangue.
Mentre affidavo questi lavori ad un essere superiore che facesse da direttore di cantiere, io ascoltavo mantra, meditavo, leggevo, ascoltavo seminari sui più grandi guaritori nel mondo su un sito specializzato, ascoltavo musica, dormivo e sognavo… spesso con la mia compagna di vita Angela seduta di fianco a me sul letto con il suo meraviglioso sorriso ed il suo grande amore.
Queste per me sono le migliori medicine del mondo.
Quando l’anima guarisce il corpo la segue, a meno che non abbiamo scelto diversamente.
E voi cosa ne pensate?
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